Scontri tra Ultras prima di Chieti-Avezzano: in 14 a processo
I violenti individuati dai poliziotti della Digos grazie ai video. Le indagini coordinate dal pm Giuseppe Falasca
CHIETI. Sei tifosi del Chieti calcio e otto dell’Avezzano rischiano di finire sotto processo per gli scontri avvenuti, all’esterno dello stadio Guido Angelini, prima del derby dello scorso 25 febbraio. Il sostituto procuratore Giuseppe Falasca ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 14 ultrà che, in base agli accertamenti condotti dai poliziotti della Digos teatina, si sono lanciati reciprocamente bottiglie di vetro, bastoni e pietre.
Si tratta dei teatini Francesco Salvatore, 39 anni, Gabriele Candeloro (21), Patrick Di Millo (26), Kristian De Ioris (48), Emanuele Valente (22) e Luigi Pesce (29) e dei marsicani Giovanni Maria Restaino (35), Antonio Ranieri (34), Antonio Vitiello (24), Daniele Caringi (41), Angelo Morelli (33), Attilio Colella (34), Giancarlo Baldini (37) e Antonio Farda (45). Sono tutti accusati (tranne Candeloro) di «lancio di materiale pericoloso». Salvatore, Di Millo e De Ioris, oltre a Candeloro, devono rispondere anche di «porto di oggetti atti ad offendere». Pesce è finito nei guai pure per «danneggiamento aggravato», avendo distrutto i tergicristalli di una Fiat 600 parcheggiata nell’area antistante all’impianto sportivo; il solo Valente, invece, è indagato anche per resistenza a pubblico ufficiale continuata perché – colpendoli «con un bastone in propilene e reiterando subito dopo la stessa condotta con un altro corpo contundente – si è scagliato contro gli agenti del Reparto mobile della polizia di Stato, «intervenuti al fine di preservare l’ordine pubblico e, nel frangente, impegnati a sedare le intemperanze tra gli opposti schieramenti dei tifosi».
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