Si finge diplomatico per restare in Italia
Smascherato dalla polizia un 52enne ivoriano: millantava collaborazioni con l’ateneo d’Annunzio. Ora è stato espulso
CHIETI. La polizia di Chieti ha smascherato un falso diplomatico. Si tratta di Louis Koffi Laoure, 52 anni, originario della Costa d’Avorio, che si spacciava per presidente di una fantomatica organizzazione per lo sviluppo economico riconosciuta dall’Onu. Il suo obiettivo era ottenere un permesso di soggiorno. Ma l’ufficio immigrazione della questura teatina ha scoperto l’imbroglio: per lui è scattata l’espulsione.
Tutto comincia qualche settimana fa, quando Louis arriva negli uffici di piazza Umberto I per presentare una richiesta di permesso di soggiorno giustificata da motivi di ricerca scientifica. Ad accompagnarlo ci sono due avvocati provenienti da fuori Abruzzo. La sua istanza – secondo i legali – è legittimata dal fatto che Koffi, domiciliato a Francavilla, ha avviato un importante progetto di collaborazione con l’università di Chieti. A quel punto partono le verifiche della polizia. Ed emerge che il 52enne è arrivato in Italia nel giugno del 2018, attraverso il valico di Ventimiglia, con un «visto d’ingresso» valido per 90 giorni. I primi sospetti si trasformano in certezze quando dall’ateneo d’Annunzio fanno sapere che nessun progetto è stato avviato con Koffi. Non solo: gli agenti fanno accertamenti su una serie di professionisti locali indicati dall’ivoriano come suoi collaboratori in Italia. Ma è sufficiente un semplice controllo in banca dati per capire che quei personaggi, in realtà, hanno numerosi precedenti di polizia alle spalle: dall’associazione per delinquere fino alla truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Come se non bastasse, il sedicente diplomatico ha pubblicato sul suo profilo Facebook foto palesemente taroccate. Alcune immagini ritraggono quelli che vengono presentati come gli uffici di Parigi dell’organizzazione presieduta da Koffi. Ma anche a occhio nudo è evidente che si tratta di fotomontaggi: quei palazzi esistono davvero, ma non c’entrano nulla con la fantomatica associazione. La richiesta dell’ivoriano, apparendo «manifestamente infondata e fraudolenta», è dunque respinta dalla questura di Chieti. Va a vuoto anche il tentativo di ottenere un «permesso di soggiorno per residenza elettiva», rilasciato ai cittadini stranieri che dimostrino di possedere risorse sufficienti a mantenersi autonomamente, anche senza esercitare alcuna attività lavorativa.
Il resto è storia recente. Nei confronti di Koffi è scattata la procedura di allontanamento dal territorio nazionale. Il giudice di pace ha convalidato il decreto di espulsione emesso dal prefetto. A quel punto il finto diplomatico è stato accompagnato dalla polizia all’aeroporto di Fiumicino e caricato su un volo diretto per il suo Paese.