Sixty, il ministero: chiarezza su debiti e nuova proprietà

Sindacati preoccupati: il gruppo moda vuole modificare l’attuale piano industriale ma nel vertice non si è fatto riferimento al futuro degli oltre quattrocento lavoratori che rischiano il posto

CHIETI. Il ministero vuole chiarezza sui nuovi proprietari di Sixty e sullo stato della transazione del debito con le banche. La riunione di ieri , che ha visto allo stesso tavolo azienda, istituzioni e sindacati, è stata aggiornata a settembre dal coordinatore dell’Unità ministeriale per la gestione delle vertenze, Giampietro Castano, con l’auspicio di arrivare per allora a chiarezza completa su questi due punti, cruciali per il futuro del gruppo moda. L’amministratore delegato Pietro Bongiovanni, che ieri il Centro ha cercato senza successo di contattare, stando a chi ha partecipato all’incontro ha minimizzato sulla sede alle Cayman della società che gestisce il fondo d’investimento Crescent HidePark, nuovo proprietario del mondo Sixty, rassicurando sull’affidabilità, ma ha anche aggiunto che il nuovo vertice vuole soppiantare con un proprio piano industriale quello attuale e che ancora, però, non riceve notizie dalle banche sul piano per la ristrutturazione del debito. «Rimangono, dunque, tutti i timori per il futuro dello stabilimento teatino e dei suoi dipendenti», dicono Guseppe Rucci della Filctem-Cgil, Maurizio Sacchetta della Uilta-Uil ed Ettore Di Natale della Femca-Cisl. “Anche al ministero Sixty non ha dato notizie in più su banche, piano industriale e nuovi proprietari», continuano i sindacalisti, «eppure una risposta degli istituti di credito sulla proposta di transazione sul debito da circa 300 milioni di euro era attesa per fine luglio. Ci ha sorpreso anche il fatto che sia stato superato, stando a Bongiovanni, il piano industriale attuale, senza darci dettagli sui nuovi programmi della proprietà. E’ importante che il ministero si sia fatto carico di affrontare questa vertenza, chiedendo chiarezza sui nuovi compratori e attivandosi da subito per avere informazioni sul piano industriale e dalle banche sulla transazione del debito, sottolineando la ferma intenzione di salvaguardare un gruppo importante della moda, che deve rimanere strettamente italiano. Va fugato una volta per tutte il timore di una speculazione che fa salvi i marchi ma non stabilimento teatino e lavoratori». All’incontro a Roma hanno partecipato per la Regione l’assessore Paolo Gatti, per la Provincia Enrico Di Giuseppantonio e per il Comune Antonio Viola. «Un grande gruppo, che ha marchi prestigiosi e importanti, non può trovare insensibilità nelle banche», afferma Di Giuseppantonio, che insieme all’assessore comunale Viola ribadisce l’attenzione prioritaria al mantenimento dello stabilimento teatino, con i relativi posti di lavoro. «L’azienda teatina va salvaguardata al massimo», conclude Viola, «rimarremo vicini ai lavoratori Sixty, augurandoci che il debito venga superato da un risanamento e un rilancio reale dell’azienda».

Sipo Beverelli

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