Un consulente per i rifiuti
Comune, preparerà il bando d’appalto ai privati.
LANCIANO. «Seimila euro dal fondo di riserva per una consulenza di cui il Comune può fare a meno»: è la denuncia del consigliere di minoranza, Pasquale Sasso (Pd), nei riguardi di una delibera della giunta comunale. L’opposizione non contesta tanto l’importo del provvedimento, quanto il fatto di avvalersi di esperti esterni invece delle professionalità presenti in municipio.
La consulenza riguarda la stesura degli atti per la gara di esternalizzazione del servizio di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti e dell’igiene ambientale, che l’amministrazione comunale intende affidare a una ditta esterna.
Dopo l’accordo fallito con il consorzio di Cerratina e l’idea tramontata lo scorso anno di costituire una società a partecipazione pubblica, il Comune torna all’affidamento esterno. Ma si è scoperto che nel frattempo il progetto ha prodotto un ulteriore appalto, cioé un bando per individuare chi dovrà poi preparare il bando di gara. Secondo la giunta la necessità deriva dal fatto che «la procedura di esternalizzazione è di rilievo comunitario», si legge nella delibera, e quindi «bisogna redigere, oltre al bando di gara, anche gli elaborati tecnici.
Per la complessità degli atti da produrre, il servizio Ambiente», conclude il documento varato dall’amministrazione comunale «necessità del supporto di un esperto in materie ambientali». Un ragionamento che non suona esattamente come un complimento per i dirigenti di palazzo di città.
Ma non solo per questo la minoranza manifesta forti perplessità sulla complessa procedura. «Se serve una società esterna per redigere un bando di gara, che cosa ci sta a fare un ufficio appalti in municipio?», si chiede seccamente l’esponente del Pd, Pasquale Sasso, «senza contare che l’assessorato ha già in servizio un esperto in materie ambientali».
Invece nelle scorse settimane la giunta ha deliberato un compenso di 6mila euro per il consulente che sarà incaricato del progetto, più altri 4mila euro per far circolare la notizia con la pubblicazione del bando sui quotidiani, per un totale di 10mila euro da prelevare dal fondo di riserva. Una somma che andrà ad integrare un capitolo di spesa già presente nel bilancio. «E’ l’ennesima conferma che questa amministrazione fa solo dei gran pasticci quando si tratta di appalti», sostiene il consigliere di opposizione, «basti ricordare i precedenti, da quello per i servizi sociali, annullato dal Tar e riproposto dopo mesi alla scadenza del piano di zona, a quello inesistente per la gestione del Parco Diocleziano». La polemica continuerà in consiglio comunale, dove in settimana arriveranno le modifiche al bilancio di previsione.
La consulenza riguarda la stesura degli atti per la gara di esternalizzazione del servizio di raccolta, trasporto, smaltimento e recupero dei rifiuti e dell’igiene ambientale, che l’amministrazione comunale intende affidare a una ditta esterna.
Dopo l’accordo fallito con il consorzio di Cerratina e l’idea tramontata lo scorso anno di costituire una società a partecipazione pubblica, il Comune torna all’affidamento esterno. Ma si è scoperto che nel frattempo il progetto ha prodotto un ulteriore appalto, cioé un bando per individuare chi dovrà poi preparare il bando di gara. Secondo la giunta la necessità deriva dal fatto che «la procedura di esternalizzazione è di rilievo comunitario», si legge nella delibera, e quindi «bisogna redigere, oltre al bando di gara, anche gli elaborati tecnici.
Per la complessità degli atti da produrre, il servizio Ambiente», conclude il documento varato dall’amministrazione comunale «necessità del supporto di un esperto in materie ambientali». Un ragionamento che non suona esattamente come un complimento per i dirigenti di palazzo di città.
Ma non solo per questo la minoranza manifesta forti perplessità sulla complessa procedura. «Se serve una società esterna per redigere un bando di gara, che cosa ci sta a fare un ufficio appalti in municipio?», si chiede seccamente l’esponente del Pd, Pasquale Sasso, «senza contare che l’assessorato ha già in servizio un esperto in materie ambientali».
Invece nelle scorse settimane la giunta ha deliberato un compenso di 6mila euro per il consulente che sarà incaricato del progetto, più altri 4mila euro per far circolare la notizia con la pubblicazione del bando sui quotidiani, per un totale di 10mila euro da prelevare dal fondo di riserva. Una somma che andrà ad integrare un capitolo di spesa già presente nel bilancio. «E’ l’ennesima conferma che questa amministrazione fa solo dei gran pasticci quando si tratta di appalti», sostiene il consigliere di opposizione, «basti ricordare i precedenti, da quello per i servizi sociali, annullato dal Tar e riproposto dopo mesi alla scadenza del piano di zona, a quello inesistente per la gestione del Parco Diocleziano». La polemica continuerà in consiglio comunale, dove in settimana arriveranno le modifiche al bilancio di previsione.