Villa Pini, slitta l'udienza al Consiglio di Stato. I lavoratori: la Regione intervenga
CHIETI. Era fissata per oggi l'udienza del Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar che ha annullato l'accreditamento della casa di cura Villa Pini, ma il collegio l'ha rinviata al 13 luglio prossimo, per riunire in unico giudizio anche gli appelli dei centri SanStefar e di altre strutture dell'ex gruppo Angelini, interessati da sentenze identiche. Il rinvio, si legge in una nota del Comitato lavoratori "Villa Pini resiste", "lascia con il fiato sospeso gli oltre mille lavoratori del gruppo, ma allo stesso tempo, grazie all'allungarsi dei tempi della controversia, apre un nuovo spiraglio per la soluzione della vicenda".
La Regione Abruzzo e il governatore Chiodi, scrive il Comitato, "avrebbero il tempo di dare un'interpretazione autentica dell'articolo 7 bis della legge regionale 32, rimuovendo i motivi di ricorso contro l'accreditamento di Villa Pini".
"Senza dover aspettare il pronunciamento degli organi giudiziari", prosegue la nota del Comitato, "la politica avrebbe l'opportunità di riappropriarsi della funzione programmatoria che le compete, restituendo ai lavoratori e loro famiglie la serenit… di un futuro occupazionale certo e tutelando il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi. Con una norma interpretativa dell'articolo 7 bis", precisa ancora il comitato, "verrebbe a mancare il fondamento su cui si basa il castello accusatorio che ha portato alla sentenza del Tar", che nel dicembre 2011 ha accolto i ricorsi delle case di cura, associate Aiop, Pierangeli, Spatocco e Villa Serena.
"Un ulteriore nodo cruciale", aggiunge il comitato, "sarebbe sciolto grazie a un intervento preventivo della Regione. Per indire l'asta di vendita di Villa Pini, infatti, la curatela del Fallimento deve avere certezza del possesso dell'accreditamento, quindi attendere l'udienza del Consiglio di Stato del 13 luglio e la successiva sentenza. Conseguentemente, i tempi potrebbero protrarsi oltre il prossimo settembre, mese in cui scade il contratto d'affitto dell'attuale gestore della casa di cura".
La Regione Abruzzo e il governatore Chiodi, scrive il Comitato, "avrebbero il tempo di dare un'interpretazione autentica dell'articolo 7 bis della legge regionale 32, rimuovendo i motivi di ricorso contro l'accreditamento di Villa Pini".
"Senza dover aspettare il pronunciamento degli organi giudiziari", prosegue la nota del Comitato, "la politica avrebbe l'opportunità di riappropriarsi della funzione programmatoria che le compete, restituendo ai lavoratori e loro famiglie la serenit… di un futuro occupazionale certo e tutelando il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi. Con una norma interpretativa dell'articolo 7 bis", precisa ancora il comitato, "verrebbe a mancare il fondamento su cui si basa il castello accusatorio che ha portato alla sentenza del Tar", che nel dicembre 2011 ha accolto i ricorsi delle case di cura, associate Aiop, Pierangeli, Spatocco e Villa Serena.
"Un ulteriore nodo cruciale", aggiunge il comitato, "sarebbe sciolto grazie a un intervento preventivo della Regione. Per indire l'asta di vendita di Villa Pini, infatti, la curatela del Fallimento deve avere certezza del possesso dell'accreditamento, quindi attendere l'udienza del Consiglio di Stato del 13 luglio e la successiva sentenza. Conseguentemente, i tempi potrebbero protrarsi oltre il prossimo settembre, mese in cui scade il contratto d'affitto dell'attuale gestore della casa di cura".