Comunicato Stampa: La Festa della Liberazione è di tutti nel giorno di San Marco si rinnova l'impegno per la Pace

(Arv) Venezia 25 apr. 2025 - L’opposto di libertà è la cattività, che, etimologicamente, deriva dal latino “captivus”, in origine il prigioniero di guerra che vive in schiavitù. L’opposto di libero è appunto il cattivo, lo schiavo, chi è prigioniero. Per una particella, in fisica, essere libera significa non essere condizionata da qualsiasi forza, tanto da potersi muovere in qualunque direzione e velocità senza vincolo alcuno. In chimica, come nella fisica, il processo di liberazione sprigiona ovvero libera una nuova energia. Alla fine dell’Aprile 1945 nell’Alta Italia la Liberazione fu per tutti la fine di un incubo, l’uscita dalla cattività con la possibilità di sprigionare nuova energia; la ricostruzione materiale, morale e culturale del Paese, dopo le violenze e le macerie di una guerra che ci aveva visto sconfitti, fu un processo difficile, che materialmente non sarebbe stato possibile senza l’aiuto concreto del Piano Marshall, ma è anche vero che il popolo italiano seppe sfruttare al meglio quell’aiuto, mise tutta la sua nuova energia per affrontare in modo etico e democratico la rinascita, armonizzando, come rivendicò con giusta fierezza Alcide De Gasperi nel suo discorso alla Conferenza di Pace a Parigi (dove tutto era contro di lui e contro l’Italia sconfitta), lo spirito mazziniano con l’anima cattolica, la cultura liberale con quella socialista, la coscienza laica con le fedi religiose. Al “Vae Victis” degli Alleati l’Italia rispose con il duro lavoro, con disciplina, con lo spirito di sacrificio di milioni di cittadini rimasti in patria come emigrati all’estero, conquistando un benessere sociale oltre che economico mai raggiunto in precedenza. Se oggi, una donna, a capo di un partito sempre più indirizzato nel solco del migliore Conservatorismo europeo, guida il Paese alla testa di un governo di destra libero da nostalgie o pulsioni reazionarie, lo dobbiamo proprio alla forza della Democrazia. Una forza che negli ultimi 80 anni in Italia è stata in grado di superare, pur tra troppe contraddizioni, prove veramente difficili. Per questo oggi guardiamo con ammirazione a quanti, con lungimiranza, coraggio e credo nella Giustizia, uomini e donne espressione ogni parte politica, seppero aprire all’Italia la strada della Libertà: il 25 aprile, nel ricordo di questi spiriti forti e liberi, è la festa di tutti gli italiani, non di un partito rispetto ad altri, non di alcuni su tutti, e per noi Veneti è fonte d’orgoglio vedere celebrata questa festa nel giorno di San Marco, che rinnova il suo “Pax Tibi”, perché il 25 aprile è l’impegno di tutti per la Pace.
Roberto Ciambetti – Presidente del Consiglio regionale del Veneto
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