Bellucci, 60 anni tra bellezza e autoironia 

Dalle passerelle a Hollywood, la favola di una diva italiana cittadina del mondo

ROMA. Questa è una favola che assomiglia più alle storie delle dive italiane del dopoguerra che alla splendida realtà che fa di Monica Bellucci una star internazionale. L’attrice oggi compie 60 anni, reduce dagli applausi veneziani per l’apparizione in Beetlejuice Beetlejuice, diretta dal compagno Tim Burton, ma la sua storia viene da lontano, dal paesino di San Giustino, a un passo da Città di Castello in Umbria, dove è nata il 30 settembre 1964. Qui cresce la figlia di Pasquale e Brunella, impiegato lui, casalinga lei. Fin da ragazzina ha forme da donna, capelli corvini, sorriso aperto: va a scuola a Città di Castello, ottiene la maturità classica e per pagarsi l'università a Perugia accetta di posare come modella. Sono appena cominciati gli anni ’80, non ci sono ancora i reality e il suo percorso la avvicina a icone come Silvana Mangano, Sofia Loren, Marisa Allasio. Tra mille dubbi e altrettanti sogni approda a Milano nel 1988, dove le si spalancano le porte delle passerelle più prestigiose. Nel frattempo si sposa (il matrimonio con il fotografo Claudio Basso dura poche settimane), piega l'accento umbro in una scuola di recitazione e mette nel mirino Cinecittà, dove ottiene un contratto per la miniserie tv Vita coi figli di Dino Risi, nel ruolo di una giovane che fa perdere la testa al molto più grande Giancarlo Giannini. In pochi mesi cambia vita: si innamora del collega Nicola Farron, con cui vivrà quasi sei anni, poi Francesco Laudadio le vuole protagonista in La riffa e lei esordisce sul grande schermo. Per anni alterna la recitazione alla moda, che la fa amare all'estero.
«La Bellucci è una seria», si dice a Cinecittà e infatti a 30 anni è in grado di recitare in inglese. La sceglie Francis Ford Coppola per Dracula di Bram Stoker (1992), mentre in Italia lavora con Carlo Vanzina, Maurizio Nichetti, Antonello Grimaldi. Nel 1996 il secondo passo determinante della sua carriera d’attrice: al culmine della popolarità come modella, nel 1996 accetta un film in Francia, L'appartement di Gilles Mimouni con Vincent Cassel. Scoppia l'amore tra i due: l'unione dell'affascinante coppia durerà quattordici anni, con due figlie, caratterizzata dall'esistenza nomade di Monica tra Londra, Parigi, Roma e Rio de Janeiro, dove più tardi scoprirà che Cassel conduce una doppia vita sentimentale.
Quattro anni dopo è il cinema italiano ad offrirle un’importante occasione, dopo numerosi film in Francia: per Giuseppe Tornatore diventa Malena, poi arriva Under suspicion di Stephen Hopkins, con due mostri sacri come Gene Hackman e Morgan Freeman. Monica Bellucci diventa l’italiana più amata nel mondo. Adesso la diva italiana può scandalizzare i benpensanti con il discusso Irreversible di Gaspar Noè con la torrida scena di stupro recitata con Cassel, può entrare nel cast di Matrix ed essere Maria Maddalena in La passione di Cristo di Mel Gibson. Ormai è un'icona degli anni Duemila: lavora con Terry Gilliam, Sam Mendes, Emir Kusturica. Finito l’amore con Cassel, debutta in teatro nei panni di Maria Callas. Incontra Tim Burton con cui andrà a vivere a Londra. Nella realtà, Bellucci rimane sempre Monica, capace di prendersi in giro per l’accento natìo e anche per la sua bellezza, come nell’ironica parte di se stessa nella serie francese Chiami il mio agente.