L'ABRUZZO IN CAMMINO
Da Campo Felice alla valle del Morretano
I monti sembrano braccia che si protendono per proteggerci
Il massiccio del Velino oltre alle splendide elevazioni, comprende valli e vallate molto diverse tra di loro, ognuna con il suo fascino. Oggi ne andiamo a percorrere una che è meta di moltissimi appassionati di escursionismo, si tratta della stupenda e lunga Valle del Morretano (massiccio del Velino).
Per arrivare all’inizio del sentiero si parcheggia l’automobile appena prima del valico della Chiesola di Campo Felice dove parte il sentiero A1 che abbiamo già percorso altre volte.
Il sentiero scende leggermente e ci accompagna a Prato Capito dove potremo fermarci al ritorno nell’area attrezzata. Poco dopo sulla sinistra un cartello indica la Valle del Morretano: entriamo nel bosco di faggi e camminiamo quasi in pianura. Dopo 40 minuti silenziosi, si apre la prima bellissima radura e a sinistra si osserva una delle creste che delimita la valle: è quella del Monte Puzzillo che con il suo affilato crinale discende fino al Monte Cornacchia e poi al Monte Fratta che stiamo costeggiando. Dopo poco più di un’ora, si raggiungono i 1800 metri dove il bosco dirada e scompare, lasciando spazio a grandi pascoli d’alta quota su cui si affacciano rocciosi i versanti dei monti che coronano la vallata. Davanti si staglia la sella del Morretano, sembra un’amaca lontana che ci aspetta per cullarci e finalmente vediamo anche la cresta del Monte Torricella che definisce la valle ad ovest e termina con la bellissima vetta del Morretano: i monti paiono braccia che si protendono per proteggerci in questo ambiente accogliente e silenzioso. In inverno lo spettacolo è quasi surreale, la neve è compatta e liscia, sembra velluto. In primavera le fioriture sono quelle tipiche dell’appennino: vi ho visto migliaia di ranuncoli gialli, gli astragali viola, i celesti non ti scordar di me, le colombine rosate, gli anemoni multicolore, la piccola primula auricola, le orchidee: un giardino botanico incantevole e prezioso a nostra disposizione che ci ammalia e profuma di buono. Rimaniamo sul sentiero e non calpestiamo quella bellezza!
Si continua a camminare stretti nella conca la cui sagoma dolce, ondulata e ampia ci accompagna delicatamente a 1983m: siamo finalmente sulla sella del Morretano (2,30 ore dalla partenza). L’affaccio è uno dei miei preferiti: nella valle del Puzzillo rivedo le escursioni con gli sci da fondo, poi volo sulle creste circostanti e arrivo al Velino dove mi ritrovo bambina, sorvolo la Magnola e il rifugio Magrini dove sul sentiero assaporo l’uva spina: sembra davvero di vivere un sogno. Ma non ci accontentiamo, prendiamo di petto l’ultima ripida salita e arriviamo sulla vetta del Morretano per toccare il cielo dei suoi 2098m. Ora che siete su non potete dirmi che non avete il desiderio di scendere ancora un po’ e poi risalire sulla vetta successiva e ancora quella dopo e ancora, ancora. Non ci si stanca mai di camminare sui 2000m, si respira un’aria che pare un elisir, quello di lunga vita. Ma è ora di scendere: torniamo a Prato Capito dove vi aspetto per brindare all’escursione numero 100 di Abruzzo in cammino.
100 e 100 di queste escursioni a tutti!
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