Due palchi, 20 ore di live Ecco in presenza a Pescara l’IndieRocket Festival
Tra i nomi attesi i Ghetto Kumbé con i loro suoni sudamericani e afro i Fulu Miziki, gli Elektro Guzzi a tutto jazz, il garage dei Crocodiles
PESCARA. La combine di suoni sudamericani e afro-house dei Ghetto Kumbé, le fantasie multidisciplinari dei Fulu Miziki, le elaborazioni jazz dei Elektro Guzzi, il garage-indie dei Crocodiles. Sono solo alcune delle proposte di IndieRocket Festival, l’evento dedicato alla musica indipendente internazionale, annoverato tra i più longevi festival italiani di ricerca musicale, da 19 anni capace di dare vita a un’oasi di cultura importante. La rassegna torna dopo due anni di stop forzato, con un programma più avventuroso che mai.
Da venerdì 24 a domenica 26 giugno a Pescara, nello scenario naturale del Parco Di Cocco, IndieRocket presenta una tre giorni con oltre venti ore di musica dal vivo, articolate su due palchi, con artisti provenienti da tutto il mondo e una line up ricca di anteprime ed esclusive per il territorio italiano. Il primo round di annunci vede tra i protagonisti Ghetto Kumbé, al debutto in Italia, il trio di musicisti colombiani che combina il ricco patrimonio musicale della loro madrepatria con suoni di derivazione afro e bass, dando vita ad un rituale sonoro catartico, dalla forte impronta percussiva.
Dalla capitale della Repubblica Democratica del Congo, Kinshasa arrivano invece Fulu Miziki, collettivo di artisti che propongono sul palco un accostamento di suoni future e punk: una vera e propria orchestra che realizza i propri strumenti così come i costumi di scena assemblando materiale di scarto e il cui suono supporta un messaggio panafricano di liberazione artistica e di pace. Da Vienna provengono invece gli Elektro Guzzi, la live techno band che attraverso un interplay di matrice jazz supera i confini tra analogico e digitale, con un suono affilato e solidissimo e che presenterà sul palco di IndieRocket il nuovo album “Triangle”. Centinaia di migliaia le visualizzazioni.
Francesi di nascita e con lo sguardo puntato su rotte e suoni provenienti dal Mediterraneo sono i Crimi, progetto in cui il frontman Julien Lasuisse, utilizzando il dialetto siciliano imparato dai nonni, dà vita ad un «groove della diaspora», che si muove tra sonorità algerine e funk di New Orleans, “afrobeat” e ballate popolari. San Diego, negli Stati Uniti, segna invece il passaporto dei Crocodiles, duo storico della scena garage-indie americana, pronto a tornare sulle scene con un nuovo lavoro, che presenterà sul palco di Pescara. E ancora, Eva Geist, cantautrice e producer italiana, già metà del duo Il Quadro di Troisi con Donato Dozzy, il cui live set solista, in scaletta ad IndieRocket, si muove tra ricerca elettronica e canzone strutturata. Si segnala anche Bait & Borghi, progetto che vede protagonisti Claudio Fagnani (già Gommage) e Pepi, un esperimento che fonde il loro rispettivo background trance con suoni geologici e culture tribali. Altri nomi sono in arrivo nelle prossime settimane per una line up ricchissima e ancora in buona parte da scoprire. «Dalle difficoltà vogliamo riemergere sulle note di un gioco dettato dalle stelle», sottolinea l’associazione IndieRocket, organizzatrice del festival, «ed è per questo che l’ambientazione grafica dell’Irf 2022 diventa visionaria e richiama l’avatar di un planetario immaginario. Un universo virtuale che sembra creato in computer grafica, ma in realtà nasce da elementi tutti materici: biglie di vetro a simulare pianeti, zucchero filato che si trasforma in chiome d’albero e così via in un infinito gioco di metamorfosi creative. Per tracciare in questo cosmo cupo una Via Lattea coloratissima, fatta di piccoli passi di danza che ci riportino alla luce».
Da venerdì 24 a domenica 26 giugno a Pescara, nello scenario naturale del Parco Di Cocco, IndieRocket presenta una tre giorni con oltre venti ore di musica dal vivo, articolate su due palchi, con artisti provenienti da tutto il mondo e una line up ricca di anteprime ed esclusive per il territorio italiano. Il primo round di annunci vede tra i protagonisti Ghetto Kumbé, al debutto in Italia, il trio di musicisti colombiani che combina il ricco patrimonio musicale della loro madrepatria con suoni di derivazione afro e bass, dando vita ad un rituale sonoro catartico, dalla forte impronta percussiva.
Dalla capitale della Repubblica Democratica del Congo, Kinshasa arrivano invece Fulu Miziki, collettivo di artisti che propongono sul palco un accostamento di suoni future e punk: una vera e propria orchestra che realizza i propri strumenti così come i costumi di scena assemblando materiale di scarto e il cui suono supporta un messaggio panafricano di liberazione artistica e di pace. Da Vienna provengono invece gli Elektro Guzzi, la live techno band che attraverso un interplay di matrice jazz supera i confini tra analogico e digitale, con un suono affilato e solidissimo e che presenterà sul palco di IndieRocket il nuovo album “Triangle”. Centinaia di migliaia le visualizzazioni.
Francesi di nascita e con lo sguardo puntato su rotte e suoni provenienti dal Mediterraneo sono i Crimi, progetto in cui il frontman Julien Lasuisse, utilizzando il dialetto siciliano imparato dai nonni, dà vita ad un «groove della diaspora», che si muove tra sonorità algerine e funk di New Orleans, “afrobeat” e ballate popolari. San Diego, negli Stati Uniti, segna invece il passaporto dei Crocodiles, duo storico della scena garage-indie americana, pronto a tornare sulle scene con un nuovo lavoro, che presenterà sul palco di Pescara. E ancora, Eva Geist, cantautrice e producer italiana, già metà del duo Il Quadro di Troisi con Donato Dozzy, il cui live set solista, in scaletta ad IndieRocket, si muove tra ricerca elettronica e canzone strutturata. Si segnala anche Bait & Borghi, progetto che vede protagonisti Claudio Fagnani (già Gommage) e Pepi, un esperimento che fonde il loro rispettivo background trance con suoni geologici e culture tribali. Altri nomi sono in arrivo nelle prossime settimane per una line up ricchissima e ancora in buona parte da scoprire. «Dalle difficoltà vogliamo riemergere sulle note di un gioco dettato dalle stelle», sottolinea l’associazione IndieRocket, organizzatrice del festival, «ed è per questo che l’ambientazione grafica dell’Irf 2022 diventa visionaria e richiama l’avatar di un planetario immaginario. Un universo virtuale che sembra creato in computer grafica, ma in realtà nasce da elementi tutti materici: biglie di vetro a simulare pianeti, zucchero filato che si trasforma in chiome d’albero e così via in un infinito gioco di metamorfosi creative. Per tracciare in questo cosmo cupo una Via Lattea coloratissima, fatta di piccoli passi di danza che ci riportino alla luce».