Fiorello lancia “Viva Rai 2”: noi faremo un “mattin show”
L’artista presenta con tutti i vertici del servizio pubblico il suo nuovo programma «Faremo satira su tutta la politica, le polemiche sane ci piacciono. Senza astio»
Per l’occasione, la Rai ha schierato una serie di direttori che, tutti insieme difficilmente si erano mai visti. Alla conferenza stampa di presentazione di “Viva Rai2”, il nuovo show del mattino di Fiorello (su Rai2 dal 5 dicembre, alle 7.15) c’erano l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, il direttore dell’Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta (con il suo vice Claudio Fasulo), la direttrice dell’Intrattenimento Day Time Simona Sala, la direttrice di RaiPlay Elena Capparelli e il direttore di Radio Rai Roberto Sergio.
«Sembra di stare a Sanremo, c’è più gente qua che la mattina su Raidue!» ha esclamato Fiorello entrando nella Sala degli Arazzi di Viale Mazzini, dopo essere arrivato in Vespa rossa fiammante dal nel box di plexiglass di Via Asiago, da dove andrà in onda (in diretta) il programma. «Ho 62 anni e neanche un intervento estetico», ha scherzato, entrando. «Ancora reggo il primo piano. Ci sono miei colleghi che il primo piano se lo fanno fare a 700 metri di distanza».
Ad attenderlo dunque ha trovato un sacco di direttori. Primo fra tutti Fuortes,che ha parlato di “Viva Rai2” come di «un piccolo sogno. Per la Rai è molto importante questo appuntamento giornaliero con il più grande, amato e popolare showman italiano. Lo abbiamo corteggiato a lungo, non pensavo a un morning show, faremo un mattin show. Con Coletta pensavamo a qualcosa di diverso, ma lui ha voluto fare questo. Fiorello non lo sa, ma lui è il servizio pubblico e lo è il suo programma che ha veramente tutti i caratteri che deve avere il servizio pubblico e che soprattutto per l’intrattenimento sono difficilissimi: è nuovo di linguaggi, di idee, è cross mediale, popolare e di grandissima qualità. Svegliarsi ogni mattina con il buonumore credo sia regalo straordinario che lui fa attraverso la Rai». L’ad è intervenuto anche sul trasloco forzato del programma da Raiuno a Raidue: «Dal punto di vista aziendale è più complementare: a quell’ora abbiamo l’informazione seria sul Tg1, quella meno seria con “Viva Rai2”, e Rai3. Rai2 inoltre ha bisogno di darsi una nuova fisionomia, chi meglio di Fiorello?». Quanto al comunicato della redazione giornalistica del Tg1 contro l’arrivo dello show nel mattino su Rai1 dove inizialmente era stato previsto: «Io i giornalisti del Tg1 li capisco, difendono il loro spazio», assicura lo showman, «Solo, c’è modo e modo di dirlo. L’unica cosa che ho trovato poco elegante è stato il comunicato con quella brutta parola, “sfregio”. Sarebbe bastata una telefonata». E ha spiegato: «Arrivare a Rai2 è stato un attimo. Non ci abbiamo pensato, è stato un passaggio semplice, indolore: se non si può fare su Rai1, lo facciamo su Rai2. Un programma del genere lo puoi fare ovunque, anche su Rai Storia. O su Rai 5. Non è un problema di numeri: se volevo fare ascolti, non andavo certo alle 7 del mattino...». E, comunque, «è vero che ultimamente chi va su Rai2 muore, ma noi andiamo in una fascia che è all’1%: fare il 2% non dovrebbe essere un problema, se faccio il 4% divento ad della Rai e ciao Fuortes, arriva Fiorellos!». Il conduttore si è dilungato a parlare di Rai2 che, ha ricordato, «è una rete con una storia meravigliosa. È stata la rete dell’innovazione, di Renzo Arbore di “Quelli della notte” , “L’altra Domenica”, di “Quelli che il calcio”. Noi la trattiamo male, ma era la rete giovane. Poi a Raidue siamo tutti belli: io, Stefano Di Martino, Alessandro Cattelan, Milo Infante, Ilaria D’Amico, Paola Perego, Simona Ventura. Possiamo andare a Milano Moda. Tutti fighi: mancavo io. Guarda Rai1, invece: Amadeus, Carlo Conti... Anche l’estetica mi ha chiamato».
A proposito di Amadeus, Fiorello ha confermato che l’amico sarà presente nella prima puntata di “Viva Rai2”: «Non gliel’ho nemmeno dovuto chiedere. Poi il giorno prima lui darà i nomi del cast di Sanremo. Cosa faremo non lo so, abbiamo 45 minuti. Certo vederlo ballare in mezzo a via Asiago varrebbe, come si dice, il prezzo del biglietto». Lui, invece, quest’anno non andrà al Festival: «È impossibile, vado in diretta tutte le mattine alle 7 e le puntate vanno preparate. E poi chi fa il mio mestiere non va mai ospite a Sanremo tre volte di seguito. Io ho fatto due Festival più un’apertura e uno di questi (quello in piena pandemia, ndr) valeva doppio».
In qualche modo, però, ci sarà: «Manderemo come inviato Gabriele Vagnato, star di Tik Tok che, da solo, fa il doppio di Rai2. Magari faremo anche qualcosa in diretta». Sui contenuti di “Viva Rai2” è impossibile prevedere ma, certo, le sorprese non mancheranno: «Destra, sinistra, centro, noi non guardiamo in faccia nessuno. Lo facciamo senza astio ma senza sottrarci alle polemiche che ci piacciono quando sono sane e costruttive. “Viva Rai2” è un’alternativa a quello che solitamente c’è a quell’ora: c’è l’informazione, il Tg1, il Tg5 che va fortissimo in quella fascia, e c’è La7. È una scelta che il telespettatore farà: le notizie le guardo più avanti, ora mi faccio due risate con questi matti».
Con Fiorello ci sarà Fabrizio Biggio e, forse, «in qualche modo arriverà anche Francesco Mandelli», l’altra metà dei Soliti idioti. In “Viva Rai2” non mancheranno i social: «Ci saranno tantissime clip, seminate su tutti i social: Facebook, Twitter, Instagram, Tik tok, Raiplay e faremo anche qualche diretta. Mi confronto da sempre con i social, da cui ero però lontano da 2 anni. Ho visto che mi svegliavo con l’ansia di dover dire qualcosa sull’argomento del giorno e allora ho pensato: “Chi sono io? Perché devo dire per forza come la penso su qualcosa?”. La sensazione che ho avuto è stata la stessa di quando ho smesso di fumare. Stavo male. Il nostro ego è talmente grande che siamo portati a vedere i commenti nella speranza di vedere i complimenti e ci stai male se qualcuno ti insulta, anche se non sai chi è. Due anni senza social: una meraviglia, guardavo, osservavo, ora ci sono solo clip, non c’è la mia vita e non leggo i complimenti». Fiorello conclude ammettendo di essere emozionato: «Lo sono sempre, nei primi 5 minuti sono terrorizzato, era così anche quando facevo l’animatore nei villaggi o quando dovevo essere interrogato a scuola. Però sono contento perché finché c’è l’emozione ci posso stare. Quando non ci sarà più, smetterò».