Francesco Gabbani: «Pronto a conquistare Pescara»
Il cantante dell’anno che il 2 agosto si esibirà al Teatro D'Annunzio si confessa al Centro: «Sul palco porto tutto me stesso»
Faccia pulita, sorriso contagioso, energia travolgente. Dopo il trionfo a Sanremo con “Occidentali’s Karma” e l’uscita del disco “Magellano”, Francesco Gabbani sta collezionando successi su successi con il suo tour estivo. La tournée farà tappa al Teatro D’Annunzio di Pescara, il 2 agosto. Sono ancora acquistabili i biglietti per la gradinata, al costo di 23 euro, su circuiti TicketOne e CiaoTickets (organizzazione Alhena Entertainment e Ventidieci). Gabbani è pronto a «conquistare Pescara» con un live «all’insegna della spontaneità», racconta al Centro. «Sul palco porto tutto me stesso, accompagnato da una band di quattro elementi».
Canzoni orecchiabili e spensierate nel ritmo, ma ricchissime di significati. Da “Amen” a “Occidentali’s Karma”, come nascono i suoi brani?
«Per il mio nuovo disco ho riunito gli altri coautori di “Occidentali’s Karma”, Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua e il produttore Luca Chiaravalli, ed è stato un lavoro di squadra. Abbiamo pensato, arrangiato, suonato e programmato tutte le nove canzoni, quindi il disco risulta essere il frutto di una collaborazione, un modo di lavorare in cui mi sono trovato molto a mio agio, in cui nessuno ha cercato di prevaricare sull’altro e penso che questa alchimia si senta. L’ispirazione la trovo nella vita di tutti i giorni».
“Tra le granite e le granate” racconta gli stereotipi dell’italiano in vacanza e del divertimento a tutti i costi. Come vive le vacanze?
«E’ un brano che, come “Occidentali’s Karma”, ha un appeal divertente, ma che nasconde una riflessione sul fatto che spesso ci ritroviamo a essere vittime del nostro desiderio sfrenato di cercare a tutti costi il divertimento forzato. Vacanza, per me, è sinonimo di estate, di relax, ma quest’anno sarò in tour fino a fine settembre, per cui significa ancora tanti concerti».
Si aspettava il successo di “Occidentali’s Karma”?
«E’ arrivato come una sorpresa, sperata nel cuore, ma senza illusioni. Quando l'abbiamo scritta non eravamo consci di aver fatto una hit. Sapevamo che era un brano con forte potenziale, ma non immaginavamo tutto il riscontro che ha avuto».
Come lo vive, il successo?
«È cambiata la mia quotidianità, ma fortunatamente la percezione di me stesso resta la stessa, probabilmente perché mi sono sempre comportato naturalmente e non vivo il successo con il rischio di sdoppiamento della mia personalità. Mi manca il tempo per dedicarmi ad una delle mie grandi passioni, quella di andare in bicicletta sulle Alpi Apuane, ma mi rifarò a ottobre».
A proposito del brano, ha detto che «è una sarcastica riflessione sul goffo tentativo di noi occidentali di ricercare la serenità tramite discipline orientali» per poi scoprire che «siamo tutti delle scimmie nude». Cos’è per lei la serenità?
«Una condizione interiore non facile da raggiungere. Come la felicità, sono momenti brevi, di cui bisogna imparare a godere».
Quali sono le novità di “Magellano”?
«Nel disco si parla del viaggio, inteso soprattutto come scoperta di se stessi e rappresenta il coraggio di andare alla scoperta dell’ignoto dentro di noi. Bisogna riuscire a guardarsi dentro per capire cosa si vuole davvero».
C’è un brano che la rappresenta di più?
«“Spogliarmi”. Parla del fatto che quello che è necessario fare per salvarsi, ora che si è ottenuto tutto, è spogliarsi, togliersi di dosso tutto quello di cui si è vestito. Spogliarsi rappresenta l'opportunità per avere di nuovo fame e sete di nuove sensazioni, per continuare ad aver voglia di capire e di proseguire verso una costante e sempre nuova scoperta».
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