TEATRO

Ingredienti dell’“Anatra all’arancia”: l’amore, la gelosia, Solfrizzi e Natoli

Due spettacoli al Circus di Pescara, questa sera alle 21 e domani alle 17, per un grande classico della commedia leggera

PESCARA. Una commedia sofisticata e cinica, un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti, protagonisti di una storia universale. Il nuovo appuntamento con la stagione teatrale della Società del Teatro e della Musica Luigi Barbara, oggi e domani, martedì 6 e mercoledì 7 febbraio al Teatro Circus di Pescara, è con L'anatra all’arancia, un cult del teatro leggero, quel Le canard à l'orange che il commediografo francese Marc-Gilbert Sauvajon trasse dalla commedia di William Douglas Home, The secretary bird del 1967.

Protagonisti Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, attori notissimi anche per le loro incursioni nella serialità televisiva, diretti da Claudio “Greg” Gregori. Due gli spettacoli: il primo questa sera alle 21; domani, la replica pomeridiana alle 17.

L’anatra all’arancia si svolge su una scacchiera irta di trabocchetti, dove ogni mossa dei protagonisti ne rivela le emozioni, mettendone a nudo a poco a poco cinismi, timori, acredini, rivalità e gelosie; in una parola, l’amore, poiché è di questo che si parla. L’anatra all’arancia è un vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali: tutto è architettato e preciso come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi appare morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano servono a sorridere ma anche a suggerire il modo di sbarazzarsene.

Al centro del racconto, una coppia sposata da quindici anni il cui rapporto, più che dal logorio della routine, è messo in crisi dalla inaffidabilità del marito, troppo incline al tradimento, alle bugie, all’infantilismo. Esasperata, lei finisce per innamorarsi di un altro uomo, l’opposto del marito, di animo nobile, gentile e affidabile, che ai suoi occhi di donna tormentata sembra l’uomo dei sogni. Punto sul vivo, il marito studia una strategia di contrattacco e organizza un week end a quattro, in cui la moglie e l’amante staranno assieme a lui e alla sua segretaria. Il tutto sotto gli occhi di una sempre più interdetta cameriera. L’imprevedibile piano, che al principio sembra a tutti sgangherato, è ricco di imprevisti e colpi di scena.

Una vicenda leggera e piacevole, con situazioni effervescenti e mai banali, dialoghi gustosi, irresistibili e ricchi di eleganza. Celebre è anche la versione cinematografica, con gli strepitosi Ugo Tognazzi e Monica Vitti nei panni della coppia protagonista, e la regia di Luciano Salce.

La cinquantasettesima Stagione Teatrale della Società del Teatro e della Musica Luigi Barbara di Pescara si conclude martedì 12 e mercoledì 13 febbraio con lo spettacolo Il padre della sposa, con Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi, diretti da Gianluca Guidi.