PREMIO FLAIANO
La Regina contadina: «Amo i film di Checco»
L’attrice inglese e la sua passione per Zalone, Fellini e l’Abruzzo: che bella la gente di Pescara
«Che bella giornata, non troppo caldo: perfetto». Helen Mirren si presenta così, con un sorriso smagliante e l’orgoglio di parlare in Italiano, la lingua della sua seconda patria (dopo l’Inghilterra) da quando ha messo le radici in Salento dove vive in una masseria e dove coltiva la melagrana di cui va molto fiera («Con il succo di melagrana e il prosecco o la vodka si fa un ottimo cocktail che io chiamo “Tintoretto”). Il luogo è un giardino dell’Hotel Villa Maria sulle colline di Francavilla dove, ieri mattina, ha incontrato i giornalisti per parlare di sé e delle cose a cui tiene di più, prima del galà al Teatro D’Annunzio di Pescara dove, in serata, ha ritirato il Premio Flaiano alla carriera. Parla anche del suo mestiere di attrice. Helen Mirren, culminato, nel 2007, a 62 anni, con il Premio Oscar per la sua interpretazione di Elisabetta d’Inghilterra nel film “La regina”.
ITALIA. «Io e mio marito siamo innamorati dell’Italia, del suo cibo, del paesaggio, dello stile di vita. Quello che amo di più è il senso di comunità che si vive ancora qui».
QUARANTENA. «Ho vissuto il lockdown a Lake Tahoe in Nevada. Cosa ci accadrà dopo questa epidemia? Non lo so. Per milioni di anni il pianeta ha conosciuto pandemie e distruzioni, ma dopo un po’ abbiamo sempre dimenticato tutto. Forse dimenticare è il nostro modo di sopravvivere. Ma l’umanità è capace anche di grandi cose. Siamo brillanti, siamo stati capaci di inventare oggetti come questi (mostra uno smartphone, ndr)».
CINEMA ITALIANO. «Durante il lockdown io e mio marito abbiamo visto tanti vecchi film italiani e i primi di Fellini come “Il bidone” e “Le notti di Cabiria”. Ogni sera abbiamo fatto delle lezioni di Italiano. Ho lavorato con Paolo Virzì, un regista che amo. Così come amo Checco, sì, Checco Zalone. Lui ha un grande cuore e mi piacerebbe fare un film con lui. Checco è molto più bravo di me».
TELEVISIONE. «Ho lavorato molto e bene per la televisione, in serie come “Caterina la Grande”, “Elisabetta I” e “La primavera romana della signora Stone”. Rispetto al cinema, in televisione c’è molto più tempo per esplorare le storie e i personaggi».
PESCARA. «Se penso all’Italia la prima parola che mi viene in mente è paesaggio nel senso anche di paesaggio umano. L’altra sera, per dire, siamo andati un po’ in giro per Pescara e siamo stati subito circondati da ragazzi, bambini pieni di calore umano».
REGINE. «Non mi sento una regina. Vesto così come capita, anche con abiti bucati. Non sono molto regale. Soprattutto dopo una vodka (ride, ndr)».
ANIMALI. «Mi piacciono quelli che non sporcano, amo i cani e i gatti, ma non posso tenerli per la vita che faccio. Così li prendo in prestito».
BELLEZZA. «La bellezza è stare in salute. Mangiare sano, così come si fa in Italia dove, grazie alla cucina delle vostre madri, si usa l’olio di oliva. Per il resto, faccio esercizi, una ventina di minuti al giorno, ogni giorno. Sono testimonial della Loreal, alla mia età. Un tempo questo era impensabile».
DONNE. Negli ultimi cinque-dieci anni si sono fatte conquiste enormi per la parità salariale. Anche sul piano dei diritti civili: fino a trent’anni fa, era impensabile il matrimonio gay. Molto è stato fatto ma non dobbiamo essere compiacenti sui risultati ottenuti».
IL FUTURO. «L’altra notte riflettevo sulla situazione in America con il Covid, e pensavo alla Spagna di Franco e alla dittatura fascista in Grecia negli anni Sessanta e ai pericoli che quei regimi possano tornare a causa dei nazionalismi estremisti».
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