«Lavorare al video di Baglioni è stato una carezza per l’anima»
L’artista abruzzese del fumetto è l’autore dei disegni della clip animata di “Uomo di varie età”, singolo estratto dal nuovo album di inediti del cantautore
TERAMO. Ci sono le firme dei talenti teramani Carmine Di Giandomenico ed Ermanno Di Nicola sul videoclip del brano di Claudio Baglioni “Uomo di varie età”, il nuovo singolo estratto dall’album di inediti del cantautore romano “In questa storia che è la mia” uscito il 4 dicembre per l’etichetta Sony. Il video “Uomo di varie età” è stato presentato ieri sera in anteprima nell’edizione delle 21 di Sky Tg24, annunciato dalla tavola che raffigura Baglioni di spalle davanti al gasometro del quartiere romano Testaccio. Disegnata, come le altre 119 che compongono il piccolo film animato, da Carmine Di Giandomenico: artista del fumetto e illustratore di fama internazionale, matita della DC Comics dopo aver lavorato per anni per l’altro colosso statunitense Marvel e, in Italia, per Bonelli Editore, Di Giandomenico firma anche la regia, la prima sua. Animazioni e montaggio sono opera del filmmaker e mago degli effetti speciali Ermanno Di Nicola, con l’aiuto del fratello Angelo.
Di Giandomenico aveva già lavorato con Baglioni?
Già nel 2000 avevo fatto per lui i disegni per il suo sito Patapàn, all’epoca primo esperimento di città virtuale in rete. Ci siamo conosciuti in quell’occasione. Sono un po’ fan di Claudio, lo seguo. Nel 2012 mi ha nuovamente chiamato il suo agente Guido Tognetti perché realizzassi i disegni per “Un piccolo Natale in più”, un album con le rivisitazioni di brani natalizi. Ho disegnato sulle foto in bianco e nero scattate da Alessandro Dobici a Baglioni in giro per Roma. Tutto il lavoro fu pubblicato nel libretto del cd e nell’edizione de luxe insieme alle foto.
E ora com’è nato il videoclip di “Uomo di varie età”?
Ero a Lucca Comics, a inizio novembre. Stavo disegnando la carrozzeria della Mini Flash, la Mini Cooper elettrica di Flash per la Panini DC per festeggiare gli 80 anni del supereroe (da anni disegnato dall’autore abruzzese, ndc), quando mi è arrivata la telefonata di Guido: “Claudio ti chiede se vuoi fare il videoclip del suo brano”. Per me è stata come una carezza. Una grande emozione. Ho accettato immediatamente.
Come si è svolto il lavoro?
Mi hanno inviato in anteprima il brano, l’ho ascoltato più volte e ho iniziato a lavorare sulla base del testo da metà novembre. Due settimane per trovare la quadra della storia sono volate. Mi ha aiutato il fatto che il pezzo fosse molto descrittivo. Certo, la sensazione era di avere in mano un diamante, con la paura di romperlo. Ho ragionato molto su come visualizzare il pezzo, ho fatto 3-4 versioni dello storytelling. Ascolti la musica, leggi il testo, stendi le immagini. Un lavoro lungo di ricerca.
Che sensazioni ha provato? “Uomo di varie età”, che può essere letto anche come “uomo di varietà”, è un brano abbastanza complesso, racchiude 50 anni della vita musicale di Claudio Baglioni. È la carriera di un titano. Mi sono trovato in una situazione da far tremare i polsi. Per due settimane non ho dormito per la tensione. Ora provo riconoscenza per Claudio. Avrebbe potuto chiamare il mondo, il fatto che abbia voluto me è stato il più bel riconoscimento che ho ricevuto per trent’anni di carriera. Una carezza. Anche se a distanza, mi sono sentito accolto in famiglia.
Quali scelte tecniche e linguistiche ha adottato?
Il tempo a disposizione era poco. Ho giocato molto sui cambi scena, sugli stacchi, sugli stacchi per analogia. Il videoclip è in bianco e nero, con di volta in volta uno o due elementi colorati. Sono 120 frame per 5’40’’ di durata, un vero e proprio cortometraggio che raccoglie 50 anni di musica di Claudio. Per chi sa coglierlo, c’è anche un omaggio latente alla “Scuola di Atene” di Raffaello. È stata dura perché il non potersi vedere ha rallentato tutto. Mandavo i materiali e nella nottata ricevevo le annotazioni, e così via. Anche per il montaggio abbiamo lavorato a distanza. Ermanno Di Nicola e il fratello Angelo hanno montato i frame seguendo la mia regia in nottate in cui abbiamo condiviso lo schermo e ci siamo confrontati in collegamento audio. Per noi artisti è triste lavorare così, c’è più empatia stando vicini.
Non è la prima volta che lavorate insieme.
Ermanno e io abbiamo realizzato la copertina animata dell’album “Exile” di Luca D’Alberto (altro talento teramano, ndc), e abbiamo il sogno di ultimare il film sul mio personaggio Oudeis. Ritrovarsi è stato stupendo».
Di Giandomenico aveva già lavorato con Baglioni?
Già nel 2000 avevo fatto per lui i disegni per il suo sito Patapàn, all’epoca primo esperimento di città virtuale in rete. Ci siamo conosciuti in quell’occasione. Sono un po’ fan di Claudio, lo seguo. Nel 2012 mi ha nuovamente chiamato il suo agente Guido Tognetti perché realizzassi i disegni per “Un piccolo Natale in più”, un album con le rivisitazioni di brani natalizi. Ho disegnato sulle foto in bianco e nero scattate da Alessandro Dobici a Baglioni in giro per Roma. Tutto il lavoro fu pubblicato nel libretto del cd e nell’edizione de luxe insieme alle foto.
E ora com’è nato il videoclip di “Uomo di varie età”?
Ero a Lucca Comics, a inizio novembre. Stavo disegnando la carrozzeria della Mini Flash, la Mini Cooper elettrica di Flash per la Panini DC per festeggiare gli 80 anni del supereroe (da anni disegnato dall’autore abruzzese, ndc), quando mi è arrivata la telefonata di Guido: “Claudio ti chiede se vuoi fare il videoclip del suo brano”. Per me è stata come una carezza. Una grande emozione. Ho accettato immediatamente.
Come si è svolto il lavoro?
Mi hanno inviato in anteprima il brano, l’ho ascoltato più volte e ho iniziato a lavorare sulla base del testo da metà novembre. Due settimane per trovare la quadra della storia sono volate. Mi ha aiutato il fatto che il pezzo fosse molto descrittivo. Certo, la sensazione era di avere in mano un diamante, con la paura di romperlo. Ho ragionato molto su come visualizzare il pezzo, ho fatto 3-4 versioni dello storytelling. Ascolti la musica, leggi il testo, stendi le immagini. Un lavoro lungo di ricerca.
Che sensazioni ha provato? “Uomo di varie età”, che può essere letto anche come “uomo di varietà”, è un brano abbastanza complesso, racchiude 50 anni della vita musicale di Claudio Baglioni. È la carriera di un titano. Mi sono trovato in una situazione da far tremare i polsi. Per due settimane non ho dormito per la tensione. Ora provo riconoscenza per Claudio. Avrebbe potuto chiamare il mondo, il fatto che abbia voluto me è stato il più bel riconoscimento che ho ricevuto per trent’anni di carriera. Una carezza. Anche se a distanza, mi sono sentito accolto in famiglia.
Quali scelte tecniche e linguistiche ha adottato?
Il tempo a disposizione era poco. Ho giocato molto sui cambi scena, sugli stacchi, sugli stacchi per analogia. Il videoclip è in bianco e nero, con di volta in volta uno o due elementi colorati. Sono 120 frame per 5’40’’ di durata, un vero e proprio cortometraggio che raccoglie 50 anni di musica di Claudio. Per chi sa coglierlo, c’è anche un omaggio latente alla “Scuola di Atene” di Raffaello. È stata dura perché il non potersi vedere ha rallentato tutto. Mandavo i materiali e nella nottata ricevevo le annotazioni, e così via. Anche per il montaggio abbiamo lavorato a distanza. Ermanno Di Nicola e il fratello Angelo hanno montato i frame seguendo la mia regia in nottate in cui abbiamo condiviso lo schermo e ci siamo confrontati in collegamento audio. Per noi artisti è triste lavorare così, c’è più empatia stando vicini.
Non è la prima volta che lavorate insieme.
Ermanno e io abbiamo realizzato la copertina animata dell’album “Exile” di Luca D’Alberto (altro talento teramano, ndc), e abbiamo il sogno di ultimare il film sul mio personaggio Oudeis. Ritrovarsi è stato stupendo».