Molinelli dirige l’Osa sui brani dei Queen
La stagione dell’Istituzione sinfonica abruzzese riparte con “Somebody to love”: orchestra, cori e solisti a Sulmona e Atri
L’AQUILA. La 47ª stagione concertistica dell’Istituzione sinfonica abruzzese riparte con “Somebody to love”, omaggio alle musiche dei Queen con un concerto evento dedicato a una delle rock band più rappresentative di sempre. Due gli appuntamenti: sabato 26 febbraio alle 17.30 al teatro Caniglia di Sulmona in collaborazione con la Camerata Musicale Sulmonese e domenica 27, alle 18, al teatro Comunale di Atri. Sul podio l’eclettico Roberto Molinelli, direttore e arrangiatore, compositore di musiche per il cinema e arrangiatore e direttore dell’Orchestra Rai del Festival di Sanremo. Con lui e i 40 elementi dell’Orchestra dell’Isa, gli attori Giuseppe Esposto e Fabrizio Bartolucci, il soprano Sara Borrelli (Conservatorio di Pescara), il vocalist Antonio Carrozza e il gruppo vocale Vocal Eight.
Titoli epici come God Save the Queen, Bohemian Rhapsody, Somebody to Love, Radio Ga Ga, The Show Must Go On, verranno proposti al pubblico in un appassionante racconto drammaturgico della vicenda umana e artistica di Freddie Mercury, vera icona del suo tempo, e della sua band, punto di riferimento musicale e di costume per intere generazioni. Capolavori immortali che continuano a sfidare il tempo coinvolgendo pubblico di ogni età. Uno show a 360 gradi, arricchito dalla presenza di attori e voci recitanti per raccontare, da più prospettive, la storia del frontman Freddie Mercury, e riproporre tutta la forza dei suoi testi e delle sue musiche. Numerose le collaborazioni di Molinelli. Nel settembre 2015 dirige il concerto evento di José Carreras a Matera, prima tappa del tour mondiale del celebre tenore spagnolo. Collabora nel tempo con artisti italiani e stranieri del calibro, tra gli altri, di Andrea Bocelli, Celine Byrne, Gaston Rivero, Erwin Schrott, Eddie Daniels, Gustav Kuhn, Cecilia Gasdia, Anna Caterina Antonacci, Nicola Alaimo, Anna Maria Chiuri, Valeria Esposito, Giovanni Sollima, Andrea Griminelli, Valeria Moriconi, Federico Mondelci, Enrico Dindo, Corrado Giuffredi, Danilo Rossi. Molinelli, che a dicembre ha affiancato Fabrizio Bosso in un’altra iniziativa dell'Isa, ha lavorato anche alle fortunate produzioni “Paganini in Swing” e “Johann Sebastian Blues”. Opere che sono in linea con il tipo di incarico che il maestro porta avanti nell’Istituzione guidata dal direttore artistico Ettore Pellegrino. «Mi sono specializzato in questi progetti, lavorando sulle commistioni tra generi, per creare qualcosa di nuovo dal punto di vista dell’impatto musicale», spiega il musicista.
Maestro, questo omaggio ai Queen costituisce in qualche modo una sfida: la band di Freddie Mercury è ancora forte nell'immaginario collettivo e gli arrangiamenti sono piuttosto elaborati. Quali scelte avete inserito nel progetto?
«L'aspetto più impegnativo di questi progetti crossover è quello di conferire all'orchestra un ruolo di rilievo, di farla uscire dal semplice tappeto musicale. Con i Queen abbiamo dovuto affrontare arrangiamenti già elaborati cercando soluzioni originali».
Come affrontate il tributo ai Queen dal punto di vista vocale?
«Abbiamo in repertorio dei brani impegnativi che includono anche tre scelte dall’album “Barcelona” che segnò la collaborazione tra Mercury e Montserrat Caballé. Abbiamo, del resto, un coro di 8 elementi più la parte solista».
Sulla base della sua esperienza di Sanremo, si pensi nel 2021 con gli Extraliscio ad esempio, le orchestre stanno acquisendo un ruolo predominante?
«Credo di proprio di sì. Lo scorso anno, la serata delle cover degli Extraliscio vide la nostra orchestra ottenere un apprezzamento specifico e arrivammo terzi con Rosamunda».
Titoli epici come God Save the Queen, Bohemian Rhapsody, Somebody to Love, Radio Ga Ga, The Show Must Go On, verranno proposti al pubblico in un appassionante racconto drammaturgico della vicenda umana e artistica di Freddie Mercury, vera icona del suo tempo, e della sua band, punto di riferimento musicale e di costume per intere generazioni. Capolavori immortali che continuano a sfidare il tempo coinvolgendo pubblico di ogni età. Uno show a 360 gradi, arricchito dalla presenza di attori e voci recitanti per raccontare, da più prospettive, la storia del frontman Freddie Mercury, e riproporre tutta la forza dei suoi testi e delle sue musiche. Numerose le collaborazioni di Molinelli. Nel settembre 2015 dirige il concerto evento di José Carreras a Matera, prima tappa del tour mondiale del celebre tenore spagnolo. Collabora nel tempo con artisti italiani e stranieri del calibro, tra gli altri, di Andrea Bocelli, Celine Byrne, Gaston Rivero, Erwin Schrott, Eddie Daniels, Gustav Kuhn, Cecilia Gasdia, Anna Caterina Antonacci, Nicola Alaimo, Anna Maria Chiuri, Valeria Esposito, Giovanni Sollima, Andrea Griminelli, Valeria Moriconi, Federico Mondelci, Enrico Dindo, Corrado Giuffredi, Danilo Rossi. Molinelli, che a dicembre ha affiancato Fabrizio Bosso in un’altra iniziativa dell'Isa, ha lavorato anche alle fortunate produzioni “Paganini in Swing” e “Johann Sebastian Blues”. Opere che sono in linea con il tipo di incarico che il maestro porta avanti nell’Istituzione guidata dal direttore artistico Ettore Pellegrino. «Mi sono specializzato in questi progetti, lavorando sulle commistioni tra generi, per creare qualcosa di nuovo dal punto di vista dell’impatto musicale», spiega il musicista.
Maestro, questo omaggio ai Queen costituisce in qualche modo una sfida: la band di Freddie Mercury è ancora forte nell'immaginario collettivo e gli arrangiamenti sono piuttosto elaborati. Quali scelte avete inserito nel progetto?
«L'aspetto più impegnativo di questi progetti crossover è quello di conferire all'orchestra un ruolo di rilievo, di farla uscire dal semplice tappeto musicale. Con i Queen abbiamo dovuto affrontare arrangiamenti già elaborati cercando soluzioni originali».
Come affrontate il tributo ai Queen dal punto di vista vocale?
«Abbiamo in repertorio dei brani impegnativi che includono anche tre scelte dall’album “Barcelona” che segnò la collaborazione tra Mercury e Montserrat Caballé. Abbiamo, del resto, un coro di 8 elementi più la parte solista».
Sulla base della sua esperienza di Sanremo, si pensi nel 2021 con gli Extraliscio ad esempio, le orchestre stanno acquisendo un ruolo predominante?
«Credo di proprio di sì. Lo scorso anno, la serata delle cover degli Extraliscio vide la nostra orchestra ottenere un apprezzamento specifico e arrivammo terzi con Rosamunda».