Accord Phoenix, passaggio in consiglio per la sede
Il capannone (in parte di proprietà del Comune) dovrà essere poi ristrutturato Nella nuova azienda saranno ricollocati 120 ex dipendenti del polo elettronico
L’AQUILA. Approda in consiglio comunale la cessione degli spazi, all’interno dell’ex Italtel, in cui dovrà insediarsi l’Accord Phoenix. Un passaggio fondamentale, per l’avvio del nuovo sito per lo smaltimento dei rifiuti elettronici, dove saranno ricollocati 120 ex dipendenti del polo elettronico.
La verifica delle aree e dei fabbricati da destinare alle attività produttive è il primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta del 24 agosto. L’immobile che dovrà ospitare la fabbrica è di proprietà in parte del Comune e in parte dell’ex Finmek: in base a quanto stabilito da Invitalia, che ha autorizzato il contributo pubblico di 10,7 milioni di euro, l’Accord Phoenix deve acquistare gli spazi e adeguarli entro sei mesi.
Si prospetta una corsa contro il tempo, per rispettare l’obiettivo di far partire l’attività produttiva entro la fine dell’anno. Serve il via libera del consiglio comunale e il commissario Gian Luca Vidal deve pubblicare l’avviso per le manifestazioni d’interesse. Procedure non certo veloci. E poi si dovrà mettere mano al capannone, che dovrà essere ristrutturato e adeguato ai macchinari che arriveranno dalla Germania. I primi 7-8 operai che verranno assunti dovranno essere formati per acquisire le nuove tecnologie. «Difficile farcela entro dicembre», commenta Clara Ciuca della Uilm, «ma intanto si iniziano a intravedere segnali positivi, sul fronte del settore industriale. Sono tre in particolare le vertenze che si stanno muovendo: oltre all’Accord Phoenix, anche la ex Otefal, rilevata dalla Framiva Metalli di Varese, e la Temar, costituita dai dirigenti del gruppo Taddei. Si cerca di dare un futuro e una nuova dignità ai tanti lavoratori che hanno perso il posto. E la Uilm continuerà a vigilare su queste operazioni, con l’occupazione come obiettivo primario».
La Framiva ha già riassunto 23 dipendenti, che diventeranno 50 nella prima fase del piano industriale presentato dopo l’acquisizione della fabbrica di Bazzano specializzata nella produzione di laminati. In tutto sono 170 i lavoratori in mobilità. La Temar ha assunto quindici persone per portare avanti le commesse già acquisite, dopo il fallimento della Edimo spa e gli stipendi sono stati regolarmente pagati.
«Per la Temar si prospetta una ripresa del mercato», aggiunge Ciuca, «e quindi la possibilità di allargare le assunzioni. Se guardiamo alla situazione in cui versava l’industria aquilana un anno fa, sono stati fatti passi significativi. Ci auguriamo che per l’Accord Phoenix non sorgano altri problemi e che si velocizzino il più possibile i percorsi burocratici ancora da completare. Subito dopo, come assicurato dal consigliere Francesco Baldarelli, si aprirà il tavolo con l’azienda per discutere le modalità di ricollocazione del personale».
Romana Scopano
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