Al “da Vinci” arriva lo sfratto dei laboratori

Verifiche dopo la scossa di Norcia, evidenziato un rischio esterno. Presidenza e segreteria nel Musp
L’AQUILA. Laboratori chiusi per un mese all’Ipsiasar da Vinci-Colecchi. Dopo l’interdizione di due aule, successiva ai controlli della Provincia per i danni dovuti al terremoto del 30 ottobre scorso a Norcia, i tecnici della Protezione civile regionale, tornati nella scuola martedì scorso, hanno disposto la chiusura di altri locali. Si tratta dei laboratori e degli uffici della segreteria e della presidenza a Pineta Signorini, ospitati nelle strutture adiacenti al corpo centrale del plesso scolastico, inagibile dal 2009 e le cui condizioni si sono aggravate dopo l’ultimo terremoto.
L’edificio, che martedì è stato riclassificato F (inagibile per grave rischio esterno) dai tecnici, aspetta da 7 anni e mezzo di essere abbattuto e incombe sulla parte bassa della scuola, che ospita appunto i laboratori degli indirizzi alberghiero, manutenzione e odontotecnico e le segreterie dell’istituto d’istruzione.
«L’intervento, che comporta notevoli disagi», scrive la preside Serenella Ottaviano, «si è reso indispensabile a garantire l’incolumità di quanti studiano e lavorano con passione e risultati eccellenti».
«Stiamo aspettando che il sindaco Massimo Cialente firmi l’ordinanza di sgombero dei locali», spiega il vicepreside della scuola, Mario Centi Pizzutilli. «Intanto abbiamo predisposto i locali del Musp realizzato a fianco alla vecchia struttura nel 2009 a ospitare la segreteria e la presidenza».
«I ragazzi non avranno problemi di aule», come sottolinea il vicepreside, ma dovranno fare i conti con la chiusura dei laboratori per un mese. «Ci è stato comunicato, infatti, che questo è il tempo previsto per l’abbattimento del vecchio edificio», continua Centi Pizzutilli. «Una volta conclusa l’operazione, gli studenti potranno riprendere regolarmente le attività all’interno dei laboratori».
Già nei giorni immediatamente successivi al terremoto dello scorso 30 ottobre il dirigente del settore edilizia scolastica Tiziano Amorosi aveva concordato con i vigili del fuoco e con la preside Serenella Ottaviano di delimitare un’area della scuola il cui accesso è stato interdetto. Successivamente i vigili hanno formulato una comunicazione alla scuola e alla Provincia finalizzata ad avanzare un’apposita richiesta alla Protezione civile per un’ulteriore verifica, necessaria a una nuova classificazione dell’edificio. A seguito di questa verifica è stata stabilita la chiusura dei laboratori.