Anziano scomparso salvato nel fosso
Per 3 giorni al freddo e senza cibo, tentava di tornare nella sua abitazione.
PACENTRO. Ai soccorritori ha raccontato che voleva tornarsene nella sua casa di Introdacqua. Negli spazi che lui conosceva e nei quali si sentiva a proprio agio. Ma mentre stava percorrendo la stradina interpoderale che dalla piana di Pacentro porta a Sulmona ha perso l’equilibrio ed è scivolato in un fosso, restando prigioniero nella siepe. Qui ha trascorso tre giorni e due notti, al freddo. Fino a quando, ieri mattina, è stato trovato e salvato dalla Forestale. Costantino Della Marina, 89 anni, era scomparso mercoledì dalla casa di riposo di Pacentro. Ora è ricoverato in ospedale.
Le sue condizioni di salute sono buone, nonostante i medici si mantengano cauti e aspettano per dichiararlo fuori pericolo vista l’età e in considerazione del fatto che per quasi tre giorni sia rimasto al freddo e senza la possibilità di potersi alimentare. Era da qualche tempo che il pensionato aveva programmato la fuga: lo hanno rivelato le infermiere e la direttrice della casa di riposo agli agenti della Forestale, impegnati nella ricerca di particolari e di notizie che potessero aiutarli nel ritrovare l’anziano. L’uomo era arrivato a Pacentro ai primi di settembre e da allora il suo pensiero fisso è stato quello di tornare a casa sua, a Introdacqua.
«Tutto il giorno lo passava vicino alla porta d’ingresso dell’ospizio», ha raccontato la direttrice ai forestali, «restava sempre in silenzio, tenendo sempre lo sguardo fisso verso l’esterno. Tanto da indurci a mettere un lucchetto alla porta».
Lui lo aveva capito e mercoledì sera, quando ha visto che il momento era propizio, si è diretto verso l’uscita d’emergenza della struttura per anziani, ha spinto la maniglia antipanico e si è allontanato col favore del buio. Per raggiungere Sulmona ha imboccato un sentiero di campagna ma dopo averlo percorso per circa cinque chilometri ha messo un piede in fallo ed è scivolato nel muro sottostante, finendo in un cespuglio di rovi.
L’allarme è scattato dopo circa mezz’ora quando il personale, chiamandolo per la cena, si è accorto che l’anziano non era nella sua stanza. Per tre giorni e due notti lo hanno cercato da tutte le parti. Una task-force - composta da diciassette forestali, otto finanzieri, otto vigili del fuoco, quattro volontari del soccorso alpino, due unità cinofile e due elicotteri, oltre a quattro carabinieri - ha perlustrato ogni anfratto pur di ritrovare l’anziano. Viste le rigide temperature si temeva il peggio. Invece.
Ieri mattina, i primi a individuarlo sono stati gli uomini del corpo forestale di Pacentro e di Cansano: Vincenzo Calabria, Marco Mazzocco, Lino Naccarella, Roberto Donatelli e Giuseppe Di Sante, coordinati dall’ispettore capo, Roberto Tirino. «All’inizio non dava segni di vita, tanto da farci pensare a una disgrazia», spiega Tirino, «poi quando ci siamo avvicinati e lui ha risposto alle nostre sollecitazioni abbiamo pensato solo a liberarlo da quel groviglio di spine dove era finito. Al resto hanno pensato i medici del 118». Anche i familiari hanno tirato un sospiro di sollievo.
Le sue condizioni di salute sono buone, nonostante i medici si mantengano cauti e aspettano per dichiararlo fuori pericolo vista l’età e in considerazione del fatto che per quasi tre giorni sia rimasto al freddo e senza la possibilità di potersi alimentare. Era da qualche tempo che il pensionato aveva programmato la fuga: lo hanno rivelato le infermiere e la direttrice della casa di riposo agli agenti della Forestale, impegnati nella ricerca di particolari e di notizie che potessero aiutarli nel ritrovare l’anziano. L’uomo era arrivato a Pacentro ai primi di settembre e da allora il suo pensiero fisso è stato quello di tornare a casa sua, a Introdacqua.
«Tutto il giorno lo passava vicino alla porta d’ingresso dell’ospizio», ha raccontato la direttrice ai forestali, «restava sempre in silenzio, tenendo sempre lo sguardo fisso verso l’esterno. Tanto da indurci a mettere un lucchetto alla porta».
Lui lo aveva capito e mercoledì sera, quando ha visto che il momento era propizio, si è diretto verso l’uscita d’emergenza della struttura per anziani, ha spinto la maniglia antipanico e si è allontanato col favore del buio. Per raggiungere Sulmona ha imboccato un sentiero di campagna ma dopo averlo percorso per circa cinque chilometri ha messo un piede in fallo ed è scivolato nel muro sottostante, finendo in un cespuglio di rovi.
L’allarme è scattato dopo circa mezz’ora quando il personale, chiamandolo per la cena, si è accorto che l’anziano non era nella sua stanza. Per tre giorni e due notti lo hanno cercato da tutte le parti. Una task-force - composta da diciassette forestali, otto finanzieri, otto vigili del fuoco, quattro volontari del soccorso alpino, due unità cinofile e due elicotteri, oltre a quattro carabinieri - ha perlustrato ogni anfratto pur di ritrovare l’anziano. Viste le rigide temperature si temeva il peggio. Invece.
Ieri mattina, i primi a individuarlo sono stati gli uomini del corpo forestale di Pacentro e di Cansano: Vincenzo Calabria, Marco Mazzocco, Lino Naccarella, Roberto Donatelli e Giuseppe Di Sante, coordinati dall’ispettore capo, Roberto Tirino. «All’inizio non dava segni di vita, tanto da farci pensare a una disgrazia», spiega Tirino, «poi quando ci siamo avvicinati e lui ha risposto alle nostre sollecitazioni abbiamo pensato solo a liberarlo da quel groviglio di spine dove era finito. Al resto hanno pensato i medici del 118». Anche i familiari hanno tirato un sospiro di sollievo.