L'AQUILA
Ateneo, niente borse di studio
La denuncia dell’Unione degli universitari: «I beneficiari non hanno ricevuto nulla»
L’AQUILA. Tempo di esami, ma senza borse di studio. La popolazione studentesca aquilana è alle prese con una problematica che interessa numerosi laureandi. La situazione del mancato pagamento degli assegni in favore dei beneficiari ha fatto scattare la denuncia da parte dell’Unione degli universitari. E anche sul fronte politico la vicenda viene rilanciata, come testimonia il quesito, sull’argomento, posto dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle Domenico Pettinari alla giunta regionale.
TEMPO SCADUTO. Ancora nessun pagamento delle borse, gli studenti non possono più aspettare», sostiene il sindacato studentesco. «Gli articoli 3 e 34 della costituzione permettono a tutti gli studenti, capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, di poter accedere all’istruzione universitaria. In Italia, purtroppo, troppo spesso non vengono rispettati. Lo scorso anno, con il cambio dei parametri nel calcolo dell’Isee, diversi studenti sono stati esclusi dalle graduatorie di borsa di studio pur mantenendo lo stesso reddito degli altri anni. Ci siamo ritrovati di fronte a un fenomeno di “falsi ricchi” studenti, non più bisognosi “grazie” al nuovo metodo di calcolo dell’Isee. Diverse famiglie hanno dovuto fare i conti con questa realtà e per questo come Udu, tramite il Consiglio Nazionale degli studenti universitari, chiedemmo un innalzamento delle soglie per adeguarle al nuovo calcolo per l’anno accademico 2016/17. Grazie all’azione dei rappresentanti degli studenti dell’Udu all’interno della Conferenza Regione Università siamo riusciti a far approvare questo innalzamento; ma, consci del conseguente incremento del numero di idonei, abbiamo preteso dall’assessore la garanzia della copertura totale delle borse di studio in questo anno accademico; copertura che è stata ottenuta grazie anche agli incontri successivi avuti con l’assessore».
NIENTE PRIMA RATA. Eppure, nonostante la mobilitazione studentesca, la situazione non si è ancora sbloccata. Come confermano i diretti interessati. «Quello che però è inaccettabile», proseguono gli esponenti dell’Udu, «è che gli studenti dovranno ancora aspettare per avere finalmente la borsa; dopo mesi a sperare e a dover fare i conti con le necessità economiche impellenti, si ritrovano oggi ad essere idonei beneficiari, ma a non poter ricevere ancora la prima rata di borsa di studio. Il passo avanti è stato fatto, ma per la parte economica della borsa dovranno ancora aspettare. Chiediamo alla Regione un impegno concreto affinché gli studenti ricevano nel minor tempo possibile la prima rata di borsa di studio. Studiare è un diritto che va tutelato, sul quale non abbiamo mai permesso di giocare e sul quale non possiamo più transigere che si temporeggi».
APPELLO ALLA REGIONE. La battaglia degli studenti è sostenuta, alla Regione, dal consigliere del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari. «Molti studenti, per merito o reddito, potrebbero beneficiare di un sostegno economico, ma non lo avranno perché mancano i fondi necessari», afferma. «Non è possibile che in Abruzzo non si garantisca il diritto allo studio. La Regione deve immediatamente intervenire per garantire i fondi e qualora non riesca con le proprie forze deve pretendere dal governo che le Aziende per il diritto agli studi universitari ricevano i fondi per colmare questa lacuna».
CENTINAIA DI CASI. «La denuncia mi giunge da centinaia di studenti universitari che hanno sollevato questa grave mancanza», prosegue il consigliere Pettinari. «L’Università è un momento di formazione importante per i nostri ragazzi e per quelli che hanno scelto la nostra regione come sede per lo studio. In Atenei, già fortemente colpiti dal calo delle iscrizioni, non è pensabile non tutelare gli studenti che hanno scelto la nostra strada per avviarsi al futuro».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
TEMPO SCADUTO. Ancora nessun pagamento delle borse, gli studenti non possono più aspettare», sostiene il sindacato studentesco. «Gli articoli 3 e 34 della costituzione permettono a tutti gli studenti, capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, di poter accedere all’istruzione universitaria. In Italia, purtroppo, troppo spesso non vengono rispettati. Lo scorso anno, con il cambio dei parametri nel calcolo dell’Isee, diversi studenti sono stati esclusi dalle graduatorie di borsa di studio pur mantenendo lo stesso reddito degli altri anni. Ci siamo ritrovati di fronte a un fenomeno di “falsi ricchi” studenti, non più bisognosi “grazie” al nuovo metodo di calcolo dell’Isee. Diverse famiglie hanno dovuto fare i conti con questa realtà e per questo come Udu, tramite il Consiglio Nazionale degli studenti universitari, chiedemmo un innalzamento delle soglie per adeguarle al nuovo calcolo per l’anno accademico 2016/17. Grazie all’azione dei rappresentanti degli studenti dell’Udu all’interno della Conferenza Regione Università siamo riusciti a far approvare questo innalzamento; ma, consci del conseguente incremento del numero di idonei, abbiamo preteso dall’assessore la garanzia della copertura totale delle borse di studio in questo anno accademico; copertura che è stata ottenuta grazie anche agli incontri successivi avuti con l’assessore».
NIENTE PRIMA RATA. Eppure, nonostante la mobilitazione studentesca, la situazione non si è ancora sbloccata. Come confermano i diretti interessati. «Quello che però è inaccettabile», proseguono gli esponenti dell’Udu, «è che gli studenti dovranno ancora aspettare per avere finalmente la borsa; dopo mesi a sperare e a dover fare i conti con le necessità economiche impellenti, si ritrovano oggi ad essere idonei beneficiari, ma a non poter ricevere ancora la prima rata di borsa di studio. Il passo avanti è stato fatto, ma per la parte economica della borsa dovranno ancora aspettare. Chiediamo alla Regione un impegno concreto affinché gli studenti ricevano nel minor tempo possibile la prima rata di borsa di studio. Studiare è un diritto che va tutelato, sul quale non abbiamo mai permesso di giocare e sul quale non possiamo più transigere che si temporeggi».
APPELLO ALLA REGIONE. La battaglia degli studenti è sostenuta, alla Regione, dal consigliere del Movimento 5 Stelle Domenico Pettinari. «Molti studenti, per merito o reddito, potrebbero beneficiare di un sostegno economico, ma non lo avranno perché mancano i fondi necessari», afferma. «Non è possibile che in Abruzzo non si garantisca il diritto allo studio. La Regione deve immediatamente intervenire per garantire i fondi e qualora non riesca con le proprie forze deve pretendere dal governo che le Aziende per il diritto agli studi universitari ricevano i fondi per colmare questa lacuna».
CENTINAIA DI CASI. «La denuncia mi giunge da centinaia di studenti universitari che hanno sollevato questa grave mancanza», prosegue il consigliere Pettinari. «L’Università è un momento di formazione importante per i nostri ragazzi e per quelli che hanno scelto la nostra regione come sede per lo studio. In Atenei, già fortemente colpiti dal calo delle iscrizioni, non è pensabile non tutelare gli studenti che hanno scelto la nostra strada per avviarsi al futuro».
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