Ateneo, rilancio difficile
Il Comune: mille alloggi per gli studenti.
L’AQUILA. La mancanza di alloggi è la palla al piede per il rilancio dell’ateneo e allora il consiglio comunale è sceso in campo con una mozione votata da tutti i gruppi, nella quale si impegna il sindaco a intraprendere iniziative, di intesa con Protezione civile e Prefettura, per ottenere almeno mille Map (moduli abitativi provvisori) al fine di dare una risposta all’emergenza. Ma dal dibattito di ieri nel quale sono intervenuti tra gli altri il prefetto e il rettore, sono emerse discordanze sulle scelte per il rilancio dell’Università.
MOZIONE. La mozione, il cui primo firmatario è il consigliere Angelo Orsini, è stata votata ieri alle 21 all’unanimità. Nel testo c’è anche una critica alla Regione «che non ha dato quell’apporto che si attendeva per contribuire a risolvere la situazione di emergenza». La mozione impegna il sindaco Massimo Cialente a migliorare tutti i servizi per i giovani universitari a cominciare dai trasporti.
LE PROPOSTE. Il rettore Ferdinando di Orio ha ribadito la gravità del problema degli alloggi che al momento non lascia intravedere soluzioni. A suo avviso, infatti, «la cosa che conta di più per un ateneo è il numero degli studenti». «Noi», ha precisato di Orio, «possiamo avere la migliore ricerca possibile ma se gli studenti non si iscrivono sarà tutto inutile. Per questo bisogna essere attrattivi. Ma quando vengono da me studenti e genitori per informarsi e poi (eventualmente) iscriversi la prima cosa che mi chiedono è come trovare un alloggio. Grazie all’accordo di programma stipulato con il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, potremo andare avanti per altri tre anni ma dopo quel periodo l’ateneo dovrà marciare da solo e con la flessione di studenti in atto non sarà facile». «Voglio anche precisare» ha aggiunto, «che il reperimento degli alloggi non è compito nostro ma della Regione. Al riguardo, però, si è fatto poco».
I DATI. I dati, comunque, non sono confortanti. Del resto a fronte della necessità di 8mila posti letto al momento si può contare sui 282 recuperati presso la Reiss Romoli, circa 500 nella caserma Campomizzi-Pasquali, ma a fine anno, e 120 nella nuova Casa dello studente. Le immatricolazioni sono 3mila, ovvero la metà dello scorso anno a fronte di 27mila iscritti ripartiti nelle seguenti facoltà: scienze, lettere e filosofia, psicologia, biotecnologie, medicina, scienze della formazione, ingegneria, scienze motorie ed economia.
PREFETTO. Il prefetto Franco Gabrielli, ha esposto una sua strategia che prescinde dalle richieste del rettore. Ma prima di fare la sua relazione ha avuto un battibecco con il consigliere Enrico Verini il quale si era rammaricato per l’assenza di Guido Bertolaso o altro autorevole esponente della Protezione civile. Il prefetto, nella sua reprimenda, gli ha replicato di essere il vicario dello stesso Bertolaso e, dunque, la sua richiesta non aveva alcun fondamento. Verini ha insistito al punto da indurre il prefetto a lasciare l’aula, salvo poi ripensarci subito, grazie i buoni uffici delle altre autorità presenti. Gabrielli ha affermato che comunque ci sono ancora migliaia di sfollati da sistemare nelle case per cui ai fini di un sostegno all’università occorre puntare sul forte potenziamento dei trasporti a livello capillare con un contributo di 4 milioni, mense nei quattro poli universitari e strutture polifunzionali. «Tra meno di due anni», ha aggiunto, «almeno le metà di chi vive nelle case antisismiche tornerà nelle proprie abitazioni restaurate: quelle case saranno utilizzate per le residenze degli studenti per cui L’Aquila potrebbe avere circa 10mila posti letto per loro. Un risultato che non troverebbe riscontri in nessuna città universitaria d’Italia». Un ragionamento ineccepibile ma il rettore ha ribadito che se l’emorragia degli studenti non verrà bloccata subito tutti gli sforzi in futuro per invertire la tendenza saranno inutili.
DE MATTEIS. Il vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis ha comunque reso noto che l’Azienda per il diritto allo studio sta vagliando la disponibilità con la curia per la concessione di un terreno che si trova a Cansatessa, di 13mila ettari, nel quale potrebbero essere collocate residenze per studenti.
PERILLI. Il consigliere Enrico Perilli ha ritenuto molto verosimili le obiezioni del rettore sostenendo che chi studia non può fare il pendolare. «A quel punto» ha affermato il consigliere «tanto vale trasferirsi in un altro ateneo per condurre una esistenza meno stressante».
MOZIONE. La mozione, il cui primo firmatario è il consigliere Angelo Orsini, è stata votata ieri alle 21 all’unanimità. Nel testo c’è anche una critica alla Regione «che non ha dato quell’apporto che si attendeva per contribuire a risolvere la situazione di emergenza». La mozione impegna il sindaco Massimo Cialente a migliorare tutti i servizi per i giovani universitari a cominciare dai trasporti.
LE PROPOSTE. Il rettore Ferdinando di Orio ha ribadito la gravità del problema degli alloggi che al momento non lascia intravedere soluzioni. A suo avviso, infatti, «la cosa che conta di più per un ateneo è il numero degli studenti». «Noi», ha precisato di Orio, «possiamo avere la migliore ricerca possibile ma se gli studenti non si iscrivono sarà tutto inutile. Per questo bisogna essere attrattivi. Ma quando vengono da me studenti e genitori per informarsi e poi (eventualmente) iscriversi la prima cosa che mi chiedono è come trovare un alloggio. Grazie all’accordo di programma stipulato con il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, potremo andare avanti per altri tre anni ma dopo quel periodo l’ateneo dovrà marciare da solo e con la flessione di studenti in atto non sarà facile». «Voglio anche precisare» ha aggiunto, «che il reperimento degli alloggi non è compito nostro ma della Regione. Al riguardo, però, si è fatto poco».
I DATI. I dati, comunque, non sono confortanti. Del resto a fronte della necessità di 8mila posti letto al momento si può contare sui 282 recuperati presso la Reiss Romoli, circa 500 nella caserma Campomizzi-Pasquali, ma a fine anno, e 120 nella nuova Casa dello studente. Le immatricolazioni sono 3mila, ovvero la metà dello scorso anno a fronte di 27mila iscritti ripartiti nelle seguenti facoltà: scienze, lettere e filosofia, psicologia, biotecnologie, medicina, scienze della formazione, ingegneria, scienze motorie ed economia.
PREFETTO. Il prefetto Franco Gabrielli, ha esposto una sua strategia che prescinde dalle richieste del rettore. Ma prima di fare la sua relazione ha avuto un battibecco con il consigliere Enrico Verini il quale si era rammaricato per l’assenza di Guido Bertolaso o altro autorevole esponente della Protezione civile. Il prefetto, nella sua reprimenda, gli ha replicato di essere il vicario dello stesso Bertolaso e, dunque, la sua richiesta non aveva alcun fondamento. Verini ha insistito al punto da indurre il prefetto a lasciare l’aula, salvo poi ripensarci subito, grazie i buoni uffici delle altre autorità presenti. Gabrielli ha affermato che comunque ci sono ancora migliaia di sfollati da sistemare nelle case per cui ai fini di un sostegno all’università occorre puntare sul forte potenziamento dei trasporti a livello capillare con un contributo di 4 milioni, mense nei quattro poli universitari e strutture polifunzionali. «Tra meno di due anni», ha aggiunto, «almeno le metà di chi vive nelle case antisismiche tornerà nelle proprie abitazioni restaurate: quelle case saranno utilizzate per le residenze degli studenti per cui L’Aquila potrebbe avere circa 10mila posti letto per loro. Un risultato che non troverebbe riscontri in nessuna città universitaria d’Italia». Un ragionamento ineccepibile ma il rettore ha ribadito che se l’emorragia degli studenti non verrà bloccata subito tutti gli sforzi in futuro per invertire la tendenza saranno inutili.
DE MATTEIS. Il vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis ha comunque reso noto che l’Azienda per il diritto allo studio sta vagliando la disponibilità con la curia per la concessione di un terreno che si trova a Cansatessa, di 13mila ettari, nel quale potrebbero essere collocate residenze per studenti.
PERILLI. Il consigliere Enrico Perilli ha ritenuto molto verosimili le obiezioni del rettore sostenendo che chi studia non può fare il pendolare. «A quel punto» ha affermato il consigliere «tanto vale trasferirsi in un altro ateneo per condurre una esistenza meno stressante».