Avezzano-Roma, Fina: «Solo tagli e rinvii»
Il senatore del Pd sui nodi della linea ferrata: «Disinteresse del governo sulle infrastrutture d’Abruzzo»
AVEZZANO. Non si placano le polemiche sulla linea ferroviaria Avezzano-Roma. Secondo il senatore del Pd, Michele Fina, la vicenda è costellata di una «serie infinita di errori e rinvii». La questione legata a nuovi rinvii sul progetto, viene etichettata da Fina come «disinteresse del governo sulla ferrovia Avezzano-Roma». «Apprendiamo che i lavori in programma per il potenziamento infrastrutturale e l’attivazione del doppio binario tra Lunghezza e Bagni di Tivoli», ha sottolineato, «saranno rinviati al 2025 con l’ennesimo ritardo sulla tabella di marcia. E pensare che stiamo parlando di opere che dovevano essere concluse da anni, ma oggi, ancora una volta, sono vittime di rinvii, come giustamente denunciato dai comitati dei pendolari». Secondo il senatore marsicano, «sulla tratta ferrata Roma-Pescara è ormai svelata ogni intenzione della destra al governo del Paese e della Regione: non intendono riconoscere a questa opera il valore strategico che merita e le risorse correlate. Lo avevamo d’altronde ben compreso quando, giusto un anno fa, furono cancellati oltre 600 milioni dal Pnrr per il potenziamento, con la promessa di restituirli al territorio nell’anno a venire». Fina ha poi parlato di altri tagli che sarebbero stati messi in atto dal centrodestra nel territorio regionale. «Ovviamente nulla di tutto questo e, anzi, come abbiamo già denunciato nelle settimane passate, hanno aggravato i tagli all’Abruzzo», ha sottolineato, «togliendo anche 117 milioni per la messa in sicurezza di gallerie e viadotti delle nostre autostrade con il decreto legge 113 di recente approvazione. Quello di oggi, dunque», conclude Fina, «è solo l’ennesimo caso che va nella direzione di una forte penalizzazione del sistema infrastrutturale abruzzese. Troveranno Marsilio e i suoi, prima o poi, il coraggio di protestare con Roma?». Le recenti polemiche sul progetto della linea ferroviaria Roma-Pescara ruotano attorno a ritardi, finanziamenti frammentari e decisioni percepite come influenzate da strategie politiche. Nonostante i fondi siano stati sbloccati per alcuni lotti, emergono critiche sulla mancanza di un piano organico per l’intera tratta che potrebbe portare a uno sviluppo economico del territorio abruzzese grazie a un collegamento più efficace con la capitale. (p.g.)