Cartiera, altra settimana di cassa integrazione

I sindacati: «Carenza di ordinativi, possibile chiusura totale all’inizio di luglio» Sollecitato un intervento di sindaci marsicani, Provincia e Regione

AVEZZANO. Soffiano sempre più forti i venti di crisi attorno alla Cartiera Burgo di Avezzano, la seconda fabbrica del comprensorio per numero di dipendenti. I vertici dello stabilimento marsicano hanno comunicato che scatterà un'altra settimana di cassa integrazione per la linea di produzione numero 1. Comunicazione che è arrivata alle segreterie della Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil a margine di un incontro con la direzione del personale dell'azienda e di un'assemblea con i lavoratori. L'allarme sul futuro dello stabilimento marsicano, che conta 350 lavoratori (altrettanti ne ha l’indotto), era stato già lanciato qualche giorno fa dalle stesse organizzazione sindacali.

«Nel corso della riunione con la direzione del personale della Cartiera Burgo group», dichiarano Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, «ci è stato comunicato che la linea produttiva 1, ferma per cassa integrazione dall'11 giugno scorso, osserverà un'altra settimana di stop alla produzione. A ciò si aggiunge la possibilità, sempre secondo le indicazioni fornite dall'azienda, di una chiusura totale dello stabilimento tra la fine di giugno e l'inizio di luglio, a causa di una grave carenza di ordinativi. Il timore è che, a conti fatti, la linea di produzione 1 resti bloccata per un mese consecutivo».

I sindacati lanciano un appello alle istituzioni. «Le difficoltà della Burgo group stanno aumentando di pari passo con le nostre preoccupazioni» evidenziano i rappresentanti delle segreterie Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil «intendiamo alzare la soglia dell'attenzione e coinvolgere nella vertenza i sindaci del territorio marsicano, il presidente della Provincia dell'Aquila e l'assessore all'industria della Regione Abruzzo: la crisi occupazionale dell'Abruzzo e della provincia dell'Aquila, in particolare, richiede uno sforzo congiunto e misure urgenti».

I primi accenni di crisi sono arrivati a novembre dello scorso anno quando all’interno della Cartiera si verificò un incidente mortale e la fabbrica, in conseguenza del sequestro degli impianti, rimase ferma tre mesi, in regime di cassa integrazione ordinaria. Alla ripresa produttiva è iniziata una crisi di ordinativi di carta sempre più marcata che ha portato, da marzo 2012, al ricorso costante e continuativo alla cassa integrazione, che per la linea produttiva 1 si è concretizzata in tre settimane consecutive di stop.

Nei giorni scorsi i sindacati avevano diramato una nota perché «il ricorso agli ammortizzatori sociali pone interrogativi seri sul futuro dell’azienda».

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