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Caso Bearzi Serracchiani scrive a Mattarella

L’AQUILA. La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una richiesta di attenzione alla delicata situazione del...

L’AQUILA. La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una richiesta di attenzione alla delicata situazione del dirigente scolastico Livio Bearzi, che a seguito di una recente sentenza passata in giudicato è stato condannato a quattro anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Bearzi era preside del Convitto nazionale dell’Aquila che crollò durante il terremoto provocando la morte di tre studenti minorenni e il ferimento di altri due. Nella lettera viene richiesto un intervento del Capo dello Stato affinché la pena sia condonata e sia annullata l’interdizione ai pubblici uffici «con l’auspicio di una revisione della normativa vigente» che in questa drammatica vicenda ha «comportato delle conseguenze eccessive per il preside Bearzi», ha sottolineato Serracchiani: «Ritengo, infatti, che ci sia un divario tra le responsabilità che stanno in capo ai presidi e l’effettiva praticabilità degli adempimenti».

«Bearzi è il primo preside a finire in carcere per gli effetti del Testo unico 81del 2008», ha sottolineato la presidente Serracchiani nella lettera a Mattarella, «questa sentenza ha nuovamente fatto rilevare le problematiche poste da una normativa che grava sull’operare quotidiano dei dirigenti scolastici e dei responsabili della sicurezza, obbligati a segnalare rischi e pericolosità, ma nei fatti non messi nelle reali condizioni di poter risolvere le mancanze strutturali, impiantistiche ed ambientali degli edifici».

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