mistero nella notte
Castel di Sangro, profanate le tombe al cimitero
Presi di mira due loculi: ladri in cerca di oggetti preziosi o pista satanica? Sdegno tra i fedeli, indagano i carabinieri
CASTEL DI SANGRO. Inquietante episodio di profanazione l’altra notte a Castel di Sangro. Due bare, in cui erano custoditi i resti di due persone senza nessun legame tra di loro, sono state aperte probabilmente per la ricerca di oggetti preziosi. Ad accorgersi del macabro gesto è stato il custode del cimitero che si trova lungo la Statale 17. L’uomo, al momento dell’apertura, si è reso conto di quanto accaduto. Inizialmente si era parlato anche di trafugamento di resti, ipotesi smentita dopo il sopralluogo compiuto dai carabinieri di Castel di Sangro, coordinati dal capitano Pasquale De Corato. Da un attento esame delle salme, infatti, è apparso che nulla è stato portato via. Un particolare che rende ancora più strano l’accaduto ai danni delle due persone, un uomo e una donna, deceduti uno nel 2011 e l’altra nel 2001. Una delle due tombe profanate appartiene a Paolo Giubilei, padre di Nando Giubilei, gestore del cinema teatro Italia di Castel di Sangro, mentre i resti dell’altra tomba aperta appartenevano a G.B., deceduta all’età di 87 anni. I malviventi, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, sono entrati nel cimitero scavalcando il cancello d’ingresso. Subito dopo hanno preso di mira i due loculi togliendo la lapide esterna e usando un martello per raggiungere le bare. Un intervento piuttosto lungo e complesso che fa ipotizzare la presenza di più persone all’interno del cimitero. Purtroppo nella zona, neppure in prossimità del cancello esterno preso anch’esso di mira con atti vandalici, non sono presenti telecamere di sicurezza che possano fornire elementi utili alle indagini. La comunità locale è rimasta profondamente scossa dalla vicenda che non ha precedenti a Castel di Sangro. L’ipotesi più accreditata sembra essere quella della ricerca di preziosi, anche se non può essere del tutto esclusa anche la pista del satanismo.
Claudia Sette
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