Choc all’Aquila: frase omofoba trovata sui muri dell’università
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Il ritrovamento in mattinata. A denunciare l’accaduto è Giuliana Ciccarella, responsabile dell’Unione giovani di sinistra Abruzzo. Anche il rettore Edoardo Alesse ha fermamente condannato la scritta
L’AQUILA. “Gay nei forni” si legge sui muri del Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli studi dell’Aquila. A denunciare la frase choc è Giuliana Ciccarella, responsabile dell’Unione giovani di sinistra Abruzzo, che parla di cultura dell’odio nei luoghi che dovrebbero essere portatori di educazione e istruzione nel rispetto del prossimo. «Provo profondo disgusto e difficoltà a esprimermi per la scritta omofoba, apparsa nel DSU (dipartimento di Scienze umane) dell’Aquila», denuncia Giuliana Ciccarella, responsabile dell’UGS (Unione giovani di sinistra) Abruzzo. «È inconcepibile che, in luoghi dove dovrebbe proliferare cultura da ogni dove, ci si imbatta in scritte omofobe che fanno riferimento a fatti storici accaduti realmente e che purtroppo continuano ad accadere, seppur in forme diverse da quelle descritte nella frase, ma comunque nutrite di violenza che spesso porta a omicidi o suicidi.»
L'Università ha sporto denuncia contro ignoti dopo il ritrovamento di una scritta omofoba e violenta sulle pareti del quarto piano del Dipartimento di scienze umane dell'Università dell'Aquila. Si chiede che si faccia tutto il possibile per accertare le responsabilità di un gesto condannato fermamente dal rettore Univaq, Edoardo Alesse. "La scritta omofoba - sottolinea - imbratta non solo le pareti del nostro ateneo, ma soprattutto la memoria delle persone omosessuali che subirono la persecuzione nazista nei campi di concentramento". Il riferimento è alle allusioni contenute nella scritta. "Un gesto inqualificabile - aggiunge - reso ancora più odioso dal fatto che si sia verificato così a breve distanza dalla Giornata della Memoria. Fatti simili non si erano mai verificati nei nostri spazi e sono destinati a rimanere isolati in un Ateneo inclusivo e che ogni giorno è impegnato nel promuovere la cultura contro ogni tipo di discriminazione".
Il gesto è stato condannato anche dalla Referente di Ateneo per l'uguaglianza e le pari opportunità Francesca Caroccia e dalla presidente del Comitato unico di Garanzia (Cug) dell'Università, Silvia Nanni: "La scritta omofoba - spiega - si richiama a uno dei momenti più bui della nostra storia. Un episodio grave che offende l'intera comunità accademica. Un episodio che non può essere sottovalutato, né derubricato a mera bravata superficiale. Un episodio che viola i principi fondativi del nostro Ateneo e nega quel principio di non discriminazione a cui con convinzione aderiamo. L'Università dell'Aquila è luogo di cultura e di inclusione: condanniamo con fermezza quanto accaduto e rinnoviamo il nostro impegno a lavorare quotidianamente perché non si ripeta mai più". L'Unione degli Universitari ha contattato i tecnici di Biblos per rimuovere la scritta "ma non ci fermiamo qui - scrivono in una nota - perché l'ateneo non può essere luogo di discriminazione". Effettuati i rilievi da parte dell'autorità giudiziaria, la scritta sarà rimossa
“Gay nei forni” si legge sui muri del Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli studi dell’Aquila. A denunciare la frase choc è Giuliana Ciccarella, responsabile dell’Unione giovani di Sinistra Abruzzo, che parla di cultura dell’odio nei luoghi che dovrebbero essere portatori di educazione e istruzione nel rispetto del prossimo. «Provo profondo disgusto e difficoltà a esprimermi per la scritta omofoba, apparsa nel DSU (dipartimento di Scienze umane) dell’Aquila», denuncia Giuliana Ciccarella, responsabile dell’UGS (Unione giovani di sinistra) Abruzzo. «È inconcepibile che, in luoghi dove dovrebbe proliferare cultura da ogni dove, ci si imbatta in scritte omofobe che fanno riferimento a fatti storici accaduti realmente e che purtroppo continuano ad accadere, seppur in forme diverse da quelle descritte nella frase, ma comunque nutrite di violenza che spesso porta a omicidi o suicidi.»