Cialente: nella mia giunta non ci sono dilettanti
Il sindaco spegne le polemiche dopo l’autocritica dell’assessore De Santis Attacco di Moroni a Giuliante: «Non ha voti, senza listino è un politico finito»
L’AQUILA. «L’amministrazione non viaggia in un mare in tempesta».
E le accuse di «improvvisazione e dilettantismo» lanciate dall’assessore al Bilancio Lelio De Santis non erano rivolte a chi, tra i componenti della giunta, si è finora occupato della gestione del Progetto Case, bensì a qualche povero tecnico che ha commesso errori, «assolutamente giustificabili», nella lettura dei contatori «diversi da piastra a piastra e molti dei quali persino sabotati».
E poi, l’affondo nei confronti dell’assessore regionale alla Protezione civile Gianfranco Giuliante che, sulla scorta della sortita di De Santis, aveva sollecitato le dimissioni dell’assessore Alfredo Moroni a cui il sindaco ha via via affidato una serie di deleghe «pesanti». Il tutto è andato in scena ieri, nel corso di una conferenza stampa convocata proprio dal sindaco e dall’assessore Moroni, che si è detto «vittima della macchina del fango, partita nel momento in cui ho deciso di candidarmi alle elezioni regionali. Una competizione», ha chiarito Moroni, «dalla quale non mi ritiro».
Un Moroni partito subito all’attacco di Giuliante, «un politico che non ha mai avuto un voto neppure a un’assemblea di condominio e che si è lanciato in un maldestro tentativo di spaccare l’amministrazione Cialente. Giuliante», ha rincarato la dose Moroni, «ogni tanto si sveglia dal suo torpore, così come accadde due anni dopo il sisma. Allora, dopo essere stato per mesi sulla costa, ci regalò le sue esternazioni solo per dimostrare agli aquilani di esistere. È un assessore che non sarà neanche ricordato, poiché nulla ha fatto per l’Abruzzo e tantomeno per la nostra città». Moroni ha poi confermato il suo impegno diretto alle Regionali, lasciando intendere di avere già la candidatura in tasca, con o senza le primarie. «Non dovrò confrontarmi con Giuliante», ha infatti incalzato, «perché, senza listino e Porcellum, è un uomo politicamente finito».
Quindi, la questione al centro delle polemiche sollevate dalle dichiarazioni dell’assessore De Santis. «In seno all’amministrazione comunale non ho mai avuto deleghe finanziarie e, dopo il sisma, il mio ruolo è stato esclusivamente legato alla gestione della manutenzione degli immobili».
L’assessore ha poi ribadito ciò che Cialente aveva già affermato, ovvero che De Santis è stato «mal capito, come lui stesso ha spiegato nella riunione di giunta». Moroni ha poi aggiunto che «la composizione e articolazione della delega di De Santis è finalizzata ad acquisire le risorse. E che il lavoro è coadiuvato da un ufficio che, oltre ad avere maggiore personale, riunisce più settori (finanze, patrimonio e assistenza alla popolazione) che prima operavano separatamente». Durissimo Cialente nei confronti di Giuliante «totalmente inadeguato nel suo ruolo di assessore alla Protezione civile» e dell’intero governo regionale, «che non c’è e quando c’è fa solo danni». «Giuliante, il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis e il consigliere Luca Ricciuti, tutti di centrodestra», ha incalzato il sindaco, «non hanno fatto nulla per L’Aquila. Resta irrisolto persino il problema delle case Ater, la cui mancata ristrutturazione ci sta costando un patrimonio. Stiamo assistendo all’imbarbarimento del clima politico, ma ciò non è riconducibile all’avvicinarsi delle elezioni bensì al fatto che qui operiamo nel rispetto delle regole e delle leggi».
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