Comuni minori, firmata l’intesa
Via libera ieri a Roma all’ufficio speciale per la ricostruzione che coordinerà le otto aree omogenee
L’AQUILA. Piccoli comuni, l’intesa ora c’è. È stato firmato ieri pomeriggio il documento che sancisce le caratteristiche e i ruoli che dovranno avere gli uffici speciali per la ricostruzione anche per i comuni delle aree omogenee.
Con due giorni di ritardo rispetto all’Aquila – l’intesa per l’ufficio speciale del capoluogo è stata firmata martedì – l’accordo è stato firmato con le modifiche chieste dai sindaci delle aree omogenee. «Abbiamo fatto inserire la frase “fino a quando” al posto di “ove” nel passaggio in cui si parla delle aree di ricostruzione», spiega il coordinatore Emilio Nusca, «per confermare la possibilità che l'ufficio centrale dei comuni (Fossa, ndr) faccia l'istruttoria dei piani di ricostruzione fino a quando necessario».
Quanto alle relazioni esterne, l’intesa dice che saranno tenute «da tutti i rappresentanti della aree omogenee». I piccoli comuni escono, dunque, rafforzati dalla firma dell’intesa, avvenuta alla presenza, tra gli altri, del ministro Fabrizio Barca e del presidente della Provincia Antonio Del Corvo. «Abbiamo ribadito il ruolo fondamentale dei sindaci nella ricostruzione», aggiunge Nusca, che è stato riconfermato come coordinatore delle aree omogenee fino al 31 agosto dopo una movimentata assemblea tra i sindaci. Nel testo è stato chiarito anche che i provvedimenti che adotterà il responsabile dell’ufficio per la ricostruzione saranno presi «di concerto» e non «d’intesa» con i Comuni, come riportava precedentemente. Adesso i sindaci devono preparare le delibere per delegare il governo a fare i concorsi, che saranno banditi entro Ferragosto. Soddisfatto anche Del Corvo: «Le competenze urbanistiche e dei piani territoriali restano al consiglio comunale e a quello provinciale». Adesso la nuova governance può partire davvero con l’istituzione degli uffici speciali.
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