Concorsone, i precari salteranno la preselezione

Ma l’uscita del bando di Ferragosto potrebbe slittare Intesa col governo: L’Aquila firma, i piccoli centri aspettano

L’AQUILA. Una norma salva i precari della ricostruzione in vista del concorsone. La novità è emersa dall’incontro che rappresentanti di Comuni, Provincia e Regione ieri hanno avuto a Roma con i dirigenti del ministero per la Coesione territoriale e il Formez per la firma dell’intesa sui due uffici speciali per la ricostruzione.

I precari assunti nel post-sisma negli uffici del Comune e degli enti preposti alla ricostruzione e all’emergenza, dunque, salteranno la preselezione del cosiddetto «concorsone». In una nota dell’assessore comunale alle Risorse umane, Betty Leone, si precisa che «il personale precario assunto a seguito del sisma per aiutare gli enti locali eviterà le prove di preselezione in occasione del concorso che verrà bandito per selezionare unità a tempo indeterminato da impiegare negli uffici territoriali per la ricostruzione». «Tutto il personale precario, che ha maturato competenze specifiche», ha aggiunto Leone, «avrà un giusto riconoscimento. Oltre alla percentuale di posti riservati per i quali potrà concorrere, avrà, infatti, accesso direttamente alle prove scritte».

Giornata campale, ieri, per i Comuni alle prese con la firma delle intese per gli uffici speciali. Se da un lato il Comune dell’Aquila ha riportato a casa con soddisfazione la propria intesa, c’è ancora da lavorare per quella dei 56 Comuni del cratere sismico. A firmare l’intesa che darà il via alla fase vera e propria della ricostruzione dell’Aquila, con il ministro Fabrizio Barca c’erano ieri gli assessori Pietro Di Stefano e Betty Leone, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il commissario Gianni Chiodi. E poi il coordinatore delle aree omogenee Emilio Nusca con gli 8 referenti territoriali. «L’intesa è propedeutica al concorso», ha spiegato Di Stefano. L’ufficio speciale per la ricostruzione, «sarà composto da 5 aree», ha aggiunto. «L’intesa ci dice come saranno strutturati i nostri uffici, le procedure, i ruoli»; soprattutto, dirà «come sarà reclutato il titolare dell'ufficio speciale (il manager), che sarà individuato con una concertazione pubblica e poi scelto d'intesa col ministro. In ultimo, però», assicura l’assessore, «sarà nominato dal sindaco». L’aspetto veramente importante è che il titolare dell’ufficio speciale sarà svincolato dal ministero. Ma che tipo di figure professionali servono agli uffici speciali? «Ingegneri, architetti, contabili, esperti d’informatica, geologi», ha spiegato Di Stefano.

I sindaci delle aree omogenee ieri sono tornati a casa un po’ meno sollevati dell’assessore Di Stefano. Del Corvo, infatti, si è presentato con una lettera firmata da 15 primi cittadini del cratere che non vogliono più Nusca coordinatore. Nella lettera il presidente della Provincia aveva anche chiesto, ottenendolo, che restassero in capo alla Provincia alcune competenze in materia urbanistica. Dunque i sindaci del cratere torneranno a Roma domani alle 15 per mettere a punto definitivamente anche l’intesa che riguarda il loro ufficio speciale. In quell’occasione dovranno portare anche la delega al governo per fare i concorsi. Oggi, invece, si riuniranno a Fossa per decidere se Nusca sarà ancora coordinatore delle aree omogenee. Tutto questo potrebbe comportare uno slittamento del «concorsone» a settembre. Inizialmente la pubblicazione del bando era prevista tra il 14 e il 17 agosto.

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