PANDEMIA / AVEZZANO
Coniugi morti a distanza di 48 ore. E scoppia il caso degli insegnanti pendolari senza vaccino
La storia di Norma e Angelo commuove la Marsica. Mentre scoppia la protesta dei docenti al lavoro nel Lazio: nessuna Asl li chiama
AVEZZANO. Ha commosso la Marsica la storia di Angelo e Norma, marito e moglie ultraottantenni di San Pelino (frazione di Avezzano) stroncati dal Covid19 a due giorni di distanza l’uno dall’altra. Erano entrambi ricoverati nell’ospedale di Avezzano in seguito alle complicazioni insorte dopo il contagio.
Ad andarsene per prima, sabato scorso, è stata lei, Norma De Santis, di 87 anni. Dopo due giorni si è spento anche lui, Angelo Dante Di Genova, che di anni ne aveva 90. I funerali della coppia di San Pelino sono stati celebrati l’altro giorno dal parroco don Antonio Allegritti.
Da giovanissimo, Dante è partito come tanti alla volta dell’Australia in cerca di fortuna, ma dopo pochi anni ha lasciato Sindney per far ritorno nella sua San Pelino. Macellaio di professione, ha lavorato per anni alla Superal di Cappelle dei Marsi, prima di avviare un’attività in proprio; è stato socio fondatore e successivamente presidente del Club La Bocaletta di San Pelino vecchio.
Originaria di Rosciolo (Magliano de’ Marsi), Norma ha vissuto per qualche anno a Milano, ma anche per lei la nostalgia di casa ha prevalso facendola ritornare nella sua adorata Marsica.
La notizia della loro morte ha suscitato tanta commozione nella frazione più popolosa di Avezzano dove nelle scorse settimane è divampato un focolaio che ha spinto l’amministrazione comunale ad organizzare di tutta fretta uno screening della popolazione.
PROTESTE DEI DOCENTI. Sono residenti in Abruzzo, ma lavorano nel Lazio e in nessuna delle due regioni di confine sono riusciti a sottoporsi al vaccino per il Covid19. È l’odissea degli insegnati marsicani fuori sede che per giorni hanno assistito a un rimbalzo di responsabilità tra i due sistemi sanitari: da una parte la piattaforma della regione Lazio che non consente di effettuare la prenotazione in assenza del requisito della residenza e dall’altra quella dell’Abruzzo che non permette di completare la procedura in virtù dell’inserimento di un codice meccanografico non riconosciuto. Un vero e proprio impasse burocratico per una delle categorie più a rischio contagio. (f.d.m.)
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