Così sta rinascendo Villa Sant’Angelo
Al via i lavori per il villaggio con le case di legno: ci saranno servizi e spazi pubblici.
VILLA SANT’ANGELO. A Villa Sant’Angelo aveva trovato l’amore della sua vita e un luogo dove trascorrere momenti di serenità. Poi è arrivata la notte del sei aprile che ha spento i sogni di tante persone. Stefano Esposito, in pochi orribili secondi, ha perso la moglie Valentina Berti di 34 anni e il figlioletto Andrea di 3. Vivevano a Genova ma erano tornati per la Pasqua. Ieri Stefano, originario della Campania, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Villa Sant’Angelo, uno dei paesi più colpiti dal sisma e dove è iniziata la costruzione delle case di legno. Pochi giorni prima della domenica delle Palme, Stefano Esposito, che è un finanziere in servizio a Genova, aveva deciso di passare una breve vacanza a Villa Sant’Angelo il paese della moglie Valentina.
La scossa ha cancellato la sua famiglia (sotto le macerie è morta anche la madre di Valentina, Maria Marcotullio di 69 anni). Ieri il sindaco Pierluigi Biondi ha convocato un consiglio comunale straordinario per attribuire al finanziere la cittadinanza onoraria. Un gesto simbolico ma pieno di significati. «Stefano, con tutto il suo carico di dolore» ha detto il sindaco Biondi «fin dal primo momento ci ha incitato a non mollare e ad andare avanti. Anche per questo abbiamo voluto offrirgli la cittadinanza onoraria. Il suo coraggio è un segno per tutti noi. Ci ha dato con la sua testimonianza la forza di pensare al futuro e cominciare a ricostruire non solo le case ma anche la nostra identità».
Nel corso del consiglio comunale, Stefano Esposito ha ringraziato l’amministrazione e tutta la comunità di Villa Sant’Angelo per il riconoscimento e ha ribadito: «Abbiate coraggio e andate avanti». E sempre ieri a Villa Sant’Angelo subito dopo la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria c’è stato un altro momento importante nella direzione della rinascita di uno dei centri più colpiti dal terremoto. Il sindaco Biondi, insieme alla dottoressa Rosa Tamburrino della protezione civile nazionale, ha presentato il progetto elaborato dalla Esa project per la ricostruzione di un villaggio di case di legno dove ospitare temporaneamente chi ha perso la casa.
«Il coordinatore del progetto, Stefania Agresta» è scritto in una nota del Comune di Villa Sant’Angelo «ha illustrato ai donatori e alla cittadinanza il masterplan che detta le linee strategiche di atti di programmazione altrimenti indipendenti. Grazie a questo strumento vengono riassunti indirizzi secondo cui tutti i soggetti pubblici e privati potranno contribuire al finanziamento delle abitazioni e dei servizi. Sono state delineate azioni di programmazione finalizzate all’ottenimento di un risultato atteso in tempi rapidi, previsti entro l’autunno. Il piano è orientato su un’urbanistica estensiva ed è per tale ragione che si sviluppa su sette ettari di terreno agricolo, integrando esigenze abitative a quelle di ripresa economica e pubblica.
All’iniziativa erano presenti anche i tecnici della Provincia autonoma di Trento, ente che posizionerà nell’area individuata le 95 case in legno che ha donato a Villa Sant’Angelo grazie anche all’interessamento di monsignor Orlando Antonini, nunzio apostolico in Paraguay, originario di Villa». Il villaggio provvisorio sarà realizzato in modo tale da avere anche spazi per lo sport e la socializzazione. Un po’ come è avvenuto a Onna (dove le case saranno finanziate dalla Croce Rossa con il contributo di Regione Umbria per la progettazione e Provincia di Trento per la realizzazione) si tenta di ricostituire la normalità. Dove è possibile.
La scossa ha cancellato la sua famiglia (sotto le macerie è morta anche la madre di Valentina, Maria Marcotullio di 69 anni). Ieri il sindaco Pierluigi Biondi ha convocato un consiglio comunale straordinario per attribuire al finanziere la cittadinanza onoraria. Un gesto simbolico ma pieno di significati. «Stefano, con tutto il suo carico di dolore» ha detto il sindaco Biondi «fin dal primo momento ci ha incitato a non mollare e ad andare avanti. Anche per questo abbiamo voluto offrirgli la cittadinanza onoraria. Il suo coraggio è un segno per tutti noi. Ci ha dato con la sua testimonianza la forza di pensare al futuro e cominciare a ricostruire non solo le case ma anche la nostra identità».
Nel corso del consiglio comunale, Stefano Esposito ha ringraziato l’amministrazione e tutta la comunità di Villa Sant’Angelo per il riconoscimento e ha ribadito: «Abbiate coraggio e andate avanti». E sempre ieri a Villa Sant’Angelo subito dopo la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria c’è stato un altro momento importante nella direzione della rinascita di uno dei centri più colpiti dal terremoto. Il sindaco Biondi, insieme alla dottoressa Rosa Tamburrino della protezione civile nazionale, ha presentato il progetto elaborato dalla Esa project per la ricostruzione di un villaggio di case di legno dove ospitare temporaneamente chi ha perso la casa.
«Il coordinatore del progetto, Stefania Agresta» è scritto in una nota del Comune di Villa Sant’Angelo «ha illustrato ai donatori e alla cittadinanza il masterplan che detta le linee strategiche di atti di programmazione altrimenti indipendenti. Grazie a questo strumento vengono riassunti indirizzi secondo cui tutti i soggetti pubblici e privati potranno contribuire al finanziamento delle abitazioni e dei servizi. Sono state delineate azioni di programmazione finalizzate all’ottenimento di un risultato atteso in tempi rapidi, previsti entro l’autunno. Il piano è orientato su un’urbanistica estensiva ed è per tale ragione che si sviluppa su sette ettari di terreno agricolo, integrando esigenze abitative a quelle di ripresa economica e pubblica.
All’iniziativa erano presenti anche i tecnici della Provincia autonoma di Trento, ente che posizionerà nell’area individuata le 95 case in legno che ha donato a Villa Sant’Angelo grazie anche all’interessamento di monsignor Orlando Antonini, nunzio apostolico in Paraguay, originario di Villa». Il villaggio provvisorio sarà realizzato in modo tale da avere anche spazi per lo sport e la socializzazione. Un po’ come è avvenuto a Onna (dove le case saranno finanziate dalla Croce Rossa con il contributo di Regione Umbria per la progettazione e Provincia di Trento per la realizzazione) si tenta di ricostituire la normalità. Dove è possibile.