Crolli, quattro perizie per l’accusa
Il procuratore: «Avvisi di garanzia entro la prima decade di ottobre».
L’AQUILA. «Non escludo la commissione di reati dolosi». Lo ha confermato il Pm Alfredo Rossini in relazione all’inchiesta sui crolli dopo il terremoto. Rossini ha affermato, inoltre, di essere in possesso di quattro perizie ancora tutte da esaminare. Le informazioni di garanzia saranno firmate entro dieci giorni.
Rossini, dunque, non esclude il dolo eventuale accanto alle ipotesi di altri reati di natura comunque colposa. «C’è il dolo eventuale», ha spiegato, «quando si attua una condotta illecita per la quale si accetta il rischio di causare un certo evento». In astratto si ipotizza un costruttore che realizza un edificio non osservando le prescrizioni di legge pur consapevole del serio rischio di un crollo.
Una valutazione che potrebbe aggravare le imputazioni ma che è comunque subordinata all’esame delle perizie che stanno arrivando sul tavolo del magistrato. Al momento ne sono state presentate quattro e riguardano la Casa dello studente, il convitto nazionale, dove ci sono stati morti, e i crolli dell’Università e dell’ospedale San Salvatore, strutture pubbliche dichiarate inagibili subito dopo la scossa del 6 aprile scorso.
I primi provvedimenti, sotto il profilo temporale, riguardano proprio la Casa dello studente. «Entro la prima decade di ottobre» ha precisato il magistrato «se ci saranno degli indizi di prova che emergeranno dalle perizie, iscriveremo le prime persone nel registro degli indagati. Poco dopo faremo gli interrogatori». E questa sarà la procedura: presentazione delle perizie (che saranno diverse decine), avvisi di garanzia e interrogatori. In relazione alla grande mole di lavoro prodotto finora, il dottor Alfredo Rossini ha ringraziato i vigili del fuoco che lo hanno reso possibile «portando via una quantità interminabile di macerie con mezzo palazzo crollato. Grazie a questo abbiamo potuto accedere alle fondamenta con i tecnici che hanno potuto vedere le eventuali cause dei crolli e dei morti».
Rossini ha precisato che i vigili del fuoco sono stati decisivi per permettere a lui stesso e al sostituto Fabio Picuti di fare sopralluoghi specifici nelle fondamenta della Casa dello studente insieme agli agenti della squadra mobile.
Il procuratore, infine, ha escluso l’esistenza di un buco nelle fondamenta della Casa dello studente.
Nel fare il punto sulle indagini, il procuratore della Repubblica dell’Aquila ha anche avanzato «l’ipotesi assurda» che dalle perizie non emerga nessuna responsabilità e che quindi «è stata la violenza del terremoto che ha fatto crollare gli immobili».
Rossini, dunque, non esclude il dolo eventuale accanto alle ipotesi di altri reati di natura comunque colposa. «C’è il dolo eventuale», ha spiegato, «quando si attua una condotta illecita per la quale si accetta il rischio di causare un certo evento». In astratto si ipotizza un costruttore che realizza un edificio non osservando le prescrizioni di legge pur consapevole del serio rischio di un crollo.
Una valutazione che potrebbe aggravare le imputazioni ma che è comunque subordinata all’esame delle perizie che stanno arrivando sul tavolo del magistrato. Al momento ne sono state presentate quattro e riguardano la Casa dello studente, il convitto nazionale, dove ci sono stati morti, e i crolli dell’Università e dell’ospedale San Salvatore, strutture pubbliche dichiarate inagibili subito dopo la scossa del 6 aprile scorso.
I primi provvedimenti, sotto il profilo temporale, riguardano proprio la Casa dello studente. «Entro la prima decade di ottobre» ha precisato il magistrato «se ci saranno degli indizi di prova che emergeranno dalle perizie, iscriveremo le prime persone nel registro degli indagati. Poco dopo faremo gli interrogatori». E questa sarà la procedura: presentazione delle perizie (che saranno diverse decine), avvisi di garanzia e interrogatori. In relazione alla grande mole di lavoro prodotto finora, il dottor Alfredo Rossini ha ringraziato i vigili del fuoco che lo hanno reso possibile «portando via una quantità interminabile di macerie con mezzo palazzo crollato. Grazie a questo abbiamo potuto accedere alle fondamenta con i tecnici che hanno potuto vedere le eventuali cause dei crolli e dei morti».
Rossini ha precisato che i vigili del fuoco sono stati decisivi per permettere a lui stesso e al sostituto Fabio Picuti di fare sopralluoghi specifici nelle fondamenta della Casa dello studente insieme agli agenti della squadra mobile.
Il procuratore, infine, ha escluso l’esistenza di un buco nelle fondamenta della Casa dello studente.
Nel fare il punto sulle indagini, il procuratore della Repubblica dell’Aquila ha anche avanzato «l’ipotesi assurda» che dalle perizie non emerga nessuna responsabilità e che quindi «è stata la violenza del terremoto che ha fatto crollare gli immobili».