Disagi al pronto soccorso, la Asl corre ai ripari
Il manager: il personale sarà potenziato. I sindacati: meno parole e più fatti
L'AQUILA. Poco personale e, come ogni estate, il pronto soccorso è il primo servizio sanitario ad andare in tilt. Dopo la vera e propria emergenza registrata nei giorni scorsi, si corre ai ripari. Il direttore generale della Asl, Roberto Marzetti, presenterà oggi al collegio di direzione dell'azienda sanitaria, una proposta per la riorganizzazione del reparto: subito il potenziamento dell'organico e a breve anche il trasferimento di alcune apparecchiature per la diagnostica. Anche i sindacati premono per un intervento immediato: «Se funziona bene il pronto soccorso» dice il segretario provinciale della Cisl Gianfranco Giorgi, “allora si snelliscono le attese e si facilita il lavoro degli altri reparti. Per questo, in una riorganizzazione generale dei servizi e del personale, si tratta del primo passo da fare». Le organizzazioni sindacali, che sono tornate a denunciare le carenze nella pianta organica dell'ospedale San Salvatore, hanno dato al manager dieci giorni di tempo, per sanare la situazione. Altrimenti scatterà la mobilitazione. Dei circa 50 infermieri richiesti, stanno per esserne assunti una quindicina. E almeno 2 o 3 unità, tra ausiliari e medici, andranno a potenziare il pronto soccorso entro la fine del mese.
«Lunedì (oggi per chi legge, ndr) porterò al collegio di direzione della Asl» spiega il direttore generale Marzetti «una proposta in cui si discute proprio del pronto soccorso. Visto che questo reparto è stato inserito nel dipartimento di emergenza, il sistema va completamente riorganizzato. In primo luogo coinvolgendo nel servizio anche gli specialisti delle altre branchie, come ortopedici o radiologi. Poi prevedendo il trasferimento da altri reparti di apparecchiature per la diagnostica. Un provvedimento, questo, che richiede prima l'espletamento delle necessarie procedure. Entro la fine del mese, invece, saremo in grado di aumentare il personale di almeno 2 o 3 unità».
E c'è un'altra novità: «Abbiamo già realizzato» aggiunge Marzetti «una stanza per la cosiddetta osservazione breve. Stiamo solo aspettando l'installazione delle telecamere che serviranno per controllare costantemente i pazienti. Credo che per la fine del prossimo mese tutto sarà pronto. Con questo intervento radicale, il pronto soccorso non avrà più problemi di efficienza». La scorsa settimana i disagi per gli utenti hanno toccato l'apice, con un solo medico in servizio e tempi stratosferici di attesa per le visite. Tra gli obiettivi prioritari dei sindacati, oltre al rafforzamento degli organici in tutti i reparti ospedialieri, c'è anche l'abbattimento delle liste d'attesa. «I due discorsi» sottolinea Giorgi «devono marciare parallelamente. L'assunzione dei primi 15 infermieri è un segnale positivo, anche se ne servirebbero subito almeno 30, per poi arrivare ai 50 richiesti. Dal manager vogliamo concretezza, e non solo parole».