Due agenti aggrediti da un ergastolano
Una guardia ferita, momenti di tensione in carcere coi detenuti a battere le pentole contro le sbarre
SULMONA. Non voleva rientrare in cella e ha dato in escandescenze, lanciando prima un secchio d’acqua contro un agente di polizia penitenziaria e poi aggredendo un sovrintendente. È accaduto ieri nel carcere di Sulmona dove a creare momenti di tensione è stato un ergastolano campano di 40 anni che, convinto di poter sostare ancora nel corridoio, si è rivolto con fare aggressivo contro gli agenti, provocando un’accesa protesta che ha rischiato di degenerare in rivolta. L’ergastolano infatti ha coinvolto gli altri detenuti della sezione coordinandoli nella cosiddetta “battitura”, l’atto di agitare pentole contro le sbarre, creando scompiglio per diversi minuti. Non contento il 40enne si è scagliato subito dopo contro due agenti di polizia penitenziaria. Ad uno ha lanciato addosso un secchio pieno d’acqua mentre l’altro basco blu è stato strattonato e scaraventato a terra. A riportare la calma, non senza difficoltà, ci hanno pensato gli altri agenti penitenziari. L’agente ferito, dopo le prime cure ricevute dal personale sanitario del carcere, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Le sue condizioni non destano preoccupazioni secondo i medici che lo stanno comunque monitorando per la contusione al ginocchio che ha riportato e per la crisi respiratoria, dovuta all’aggressione. Già in passato l’ergastolano aveva creato problemi introducendo cellulari e droga all’interno del penitenziario sulmonese, motivo per cui era stato chiesto il suo trasferimento in un altro istituto. Richiesta rimasta inascoltata con il detenuto, collegato ai due napoletani fermati lo scorso 24 aprile dai carabinieri mentre tentavano di “far arrivare cellulari nel carcere coi droni, ancora nel penitenziario sulmonese. «Lancio l’invito al nuovo provveditore dell’amministrazione penitenziaria Giacinto Siciliano, affinché prenda in mano la situazione», afferma il sindacalista, Mauro Nardella, che torna a chiedere il trasferimento del detenuto. «Ai due agenti colpiti va tutta la mia solidarietà. Il Dap ammetta le sue colpe ed emani subito il trasferimento di tutti i detenuti rivoltosi reclusi nel carcere di Sulmona se vuole restituire fiducia e ottimismo per il futuro ai poliziotti penitenziari sulmonesi», conclude Nardella. (a.d.a.)
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