E’ panico, la gente dorme fuori

Paura dopo la forte scossa di ieri sera, traforo chiuso per un’ora

TERAMO. Alle 19.48 Teramo trema. Un boato e per qualche lunghissimo secondo è il panico. Molti cornicioni cadono, un palazzo del centro storico perde un pezzo, molti altri edifici si lesionano: la gente scende in strada, prende la macchina per uscire dalla città e si prepara a passare la notte all’aperto. In centinaia si ritrovano in piazza San Francesco, piazza Madonna delle Grazie, davanti allo stadio. Dalle 21 alle 22 il traforo del Gran Sasso resta chiuso in entrambe le direzioni per delle verifiche.

Al centralino dei pompieri arrivano più di trecento chiamate. La villa comunale si riempie di persone che lasciano le abitazioni in cerca di notizie. Piazza Garibaldi viene invasa da decine di auto che prendono la direzione del mare: molti teramani, infatti, scelgono di trascorrere la notte al mare. E in via Ponte San Giovanni un uomo è stato investito da un’auto mentre usciva di corsa dalla casa. Non è grave. E la scossa di ieri ha ulteriormente compromesso il campanile del convento di San Domenico, già lesionato dalla violenta scossa di lunedì. Nella serata di ieri i vigili del fuoco hanno fatto un ulteriore sopralluogo.

E’ probabile che questa mattina la parte più alta venga abbattuta. Ieri i vigili del fuoco hanno imbragato il campanile del Carmine, la cui cuspide si era piegata. Sono inagibili la chiesa di San Berardo e il santuario della Madonna delle Grazie. Ieri era aperta la biblioteca provinciale Dèlfico, ma il direttore Luigi Ponziani e l’ingegnere capo della Provincia, Domenico Di Giovannantonio, avrebbero verificato alcune lesioni comparse al primo e al secondo piano. Chiuso invece il museo archeologico Savini, dove la direttrice Paola Di Felice è stata impegnata in un sopralluogo con i tecnici del Comune. Rinviato quindi l’incontro di TerAmoPoesia con lo scrittore Erri De Luca, previsto per domani nella sala San Carlo.

I danni materiali del terremoto, nel Teramano, sono al patrimonio artistico e architettonico. Il sisma di lunedì notte ha lesionato soprattutto palazzi storici, in particolare chiese e relativi campanili. Già dalle 6 di lunedì la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggio-gruppo di Teramo si era attivata per una prima ricognizione, in collaborazione con la Protezione civile. «Abbiamo fatto i primi sopralluoghi sulle chiese di Teramo città e poi, sulla base di segnalazioni, in alcuni centri in provincia», spiega Marina Cesira D’Innocenzo, architetto del ministero per i Beni e le Attività culturali.