Emigranti in Usa senza pensione
Il presidente: non tagliate i fondi, esportiamo un modello di vita
PRATOLA PELIGNA. Chiedono maggiore attenzione e ribadiscono l’importanza della loro funzione oltreoceano. Si tratta dei Comitati degli italiani all’estero in particolare degli Usa, rappresentati da Quintino Cianfaglione di Pratola Peligna. «Abbiamo subìto riduzioni di fondi per circa l’80%, mentre diversi consolati sono stati chiusi», afferma il presidente di una serie di comitati tra cui quello di New York, «e non solo; agli italiani all’estero non viene pagata neanche la pensione che magari gli avevano fatto maturare i parenti durante il periodo dell’emigrazione. Davvero una beffa per chi, con lavoro e dedizione, ha fatto crescere il nome della nostra nazione in tutti gli Stati Uniti e oggi continua a diffonderne cultura, lingua e favorire il consumo di prodotti che arrivano dall’Italia». Un quadro a tinte fosche per le associazioni nate dagli emigranti italiani. Persone nella maggior parte dei casi, figli di terza o quarta generazione che tramite i Comitati svolgono un ruolo cerniera tra le due nazioni offrendo anche servizi di patronato e volontariato. «Chiediamo di essere riconosciuti dal Governo italiano proprio per la nostra storia e il nostro grande valore aggiunto alla diffusione della cultura italiana». ©RIPRODUZIONE RISERVATA