Energia dal fiume Liri, milioni da riscuotere

7 Giugno 2020

Costituito il Consorzio dei Comuni: si cerca l’accordo economico con le società che gestiscono le centrali

AVEZZANO. Per i concessionari elettrici è arrivato il momento di affrontare seriamente il problema del pagamento del sovracanone. A rivendicare i propri diritti, stavolta le società non si troveranno di fronte solo i singoli Comuni interessati, ma un Consorzio, di cui fanno parte i Comuni del bacino imbrifero montano Liri-Garigliano (Bim). Consorzio che si è costituito l’altro ieri ad Avezzano, nella sede della Comunità montana.
Dai calcoli fatti, le società elettriche, ogni anno, a partire dal 2014, dovrebbero pagare all’intero bacino imbrifero Liri-Garigliano intorno ai 200 milioni. Alla provincia dell’Aquila andrà il 35% della somma incassata.
Nel corso dell’assemblea, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di 22 Comuni della provincia dell’Aquila sul totale di 31, si è proceduto all’elezione del Cda. Ne fanno parte Tonino Mattei, in rappresentanza di Morino, che sarà anche il presidente, e i consiglieri Ilaria Paletti (Trasacco), Marco Liberatore (Ovindoli), Antonio Mercuri (Bisegna) ed Ernero Antonini (Canistro).
Soddisfazione per la costituzione del Consorzio ha espresso Roberto D’Amico, sindaco di Morino, Comune che ne sarà il capofila. «È dal 2010», rileva D’Amico, «che Morino si è fatto promotore dell’iniziativa di recupero dei canoni dovuti dai concessionari per le derivazioni dell'acqua per gli impianti idroelettrici. Il beneficio dei sovracanoni è stato esteso, con la legge di stabilità del 2012, a tutti gli impianti di potenza superiore a 220 Kw, le cui opere di presa ricadano in tutto o in parte nei territori dei comuni compresi in un bacino imbrifero montano, già delimitato, raddoppiando l’importo dei canoni. Nonostante le norme vigenti, però, l’incasso delle somme da parte dei Comuni è oltremodo complesso anche per la resistenza dei concessionari che più volte hanno adito le vie legali pur di non procedere al versamento delle somme dovute ai Comuni. Il Consorzio», conclude D’Amico, «permetterà ai Comuni di incassare i canoni dovuti essendo soggetto legittimato alla richiesta e potendo contare sul potere contrattuale garantito dalla rappresentatività di 31 Comuni».
Per i componenti del Cda non sono previsti compensi.
Il presidente del Consorzio, Mattei, fa sapere che la prossima settimana contatterà le tre Regioni interessate (Abruzzo, Lazio e Campania) per avere l’elenco di tutti i concessionari, ai quali subito dopo chiederà di fissare un incontro, per trovare un accordo.
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