Ex Italtel, pronto il bando per la gestione del complesso

3 Gennaio 2013

L’AQUILA. Tutti d'accordo sul riutilizzo del polo elettronico. Sta per uscire il bando per la gestione del complesso dell'ex Italtel, acquisito dal Comune grazie alla legge Mancia. E sembrano...

L’AQUILA. Tutti d'accordo sul riutilizzo del polo elettronico. Sta per uscire il bando per la gestione del complesso dell'ex Italtel, acquisito dal Comune grazie alla legge Mancia. E sembrano sgombrati anche i dubbi sulla vocazione industriale del sito: nei 16mila metri quadrati di spazi a disposizione si lavorerà per favorire l'insediamento di nuove attività manifatturiere, nel campo metalmeccanico e dell'elettronica, «caratterizzate da innovazione tecnologica e capacità occupazionale», come conferma l'assessore comunale Marco Fanfani.

Intanto sono iniziati gli interventi di ristrutturazione dell'immobile che dagli anni '70 ha ospitato l'eccellenza dell'elettronica italiana, tra Italtel, Siemens, Flextronics e infine Finmek. Si sta riparando il tetto, con la prevista installazione di pannelli solari per garantire il risparmio energetico. Il bando per individuare chi andrà a gestire l'area industriale verrà pubblicato a metà gennaio: dovrà trattarsi di una società senza scopo di lucro e che si impegni a tenere in equilibrio i bilanci. Spetterà al sindaco Massimo Cialente nominare un comitato di orientamento e monitoraggio che avrà il compito di valutare le proposte: «L'obiettivo è rendere appetibile il sito», afferma l'assessore Fanfani, «e trovare qualcuno interessato a investire e creare nuove attività produttive nel settore manifatturiero. È vero che c'è una legge regionale che dà la possibilità di insediare, all'interno dei nuclei industriali, anche aree commerciali, ma l'orientamento di questa amministrazione è di salvaguardare la vocazione industriale del complesso». Una posizione che trova d'accordo i sindacati, la cui priorità è la ricollocazione dei circa 300 lavoratori fuoriusciti dal polo elettronico nel corso degli ultimi anni: «Qualsiani altra soluzione», commenta Clara Ciuca della Uilm, «sarà fortemente osteggiata. Il sito dovrà raccogliere l'eredità dell'Italtel e soprattutto si dovrà agevolare il riassorbimento dei tanti lavoratori, ancora giovani, che sono stati licenziati dalle aziende che hanno chiuso i battenti. Senza dimenticare che ci sono 45 esuberi alla Technolabs e i dipendenti ex Finmek». Per Gino Mattuccilli della Fim, «si deve sviluppare l'industria e creare l'habitat ideale per invogliare gli imprenditori. Al nuovo gestore spetterà anche il compito di vigilare sul pagamento dei canoni di locazione degli spazi». Secondo Al fredo Fegatelli della Fiom, «fermo restando l'attuale destinazione d'uso, si potrebbe aprire una discussione solo su progetti che prevedano la ricollocazione degli ex operai».

Romana Scopano

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