Falsi negativi, è un caos tamponi E in ospedale salgono i contagiati

Test rapidi inaffidabili, Di Pangrazio torna a sollecitare l’Asl: «Dov’è il macchinario per le analisi?» Registrati altri 83 casi: venti a Trasacco e undici a San Benedetto. Due le vittime in città e a Scurcola
AVEZZANO. Serve subito un macchinario che analizzi i tamponi dei pazienti all’ospedale di Avezzano per fermare i contagi tra i ricoverati e tra il personale sanitario. È stato richiesto ormai da mesi, promesso più volte dall’Asl, ma non è mai arrivato. Tutto ciò mentre si contano oltre 120 contagiati tra infermieri, medici e operatori sociosanitari. Ieri un paziente sottoposto a test rapido che ha dato esito negativo è risultato poi positivo al tampone molecolare fatto all’Aquila (ma arrivato tardi, rischiando di contagiare gli altri ricoverati). Nel giorno in cui il numero dei contagi è tornato a salire (+83) dopo una tregua di 24 ore (ieri erano stati 37), arriva un appello, l’ennesimo, dal sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio: «Serve subito il macchinario».
L’ULTIMO BOLLETTINO. Sono 86 i contagi registrati nel corso delle ultime ore. Il totale da inizio pandemia sale a 2.436. Il Comune di Avezzano continua a essere il più colpito del territorio. Ieri i nuovi positivi in città secondo i dati della regione sono stati 31, oltre ai 52 in altri comuni. Il totale dei casi registrati in tutto il territorio marsicano negli ultimi tre giorni è di 212 contagiati. Ad Avezzano il totale dei positivi da inizio emergenza pandemica si avvicina ai 1.000 salendo a 965, con 875 contagiati attualmente positivi, mentre le persone in quarantena, secondo i dati Asl forniti al Comune di Avezzano, sono oltre 800. Nuovi casi sono stati comunicati a Trasacco (+20), San Benedetto (+11), Luco dei Marsi (+11), Canistro (+8), Sante Marie (+2). Sono due le vittime registrate in 24 ore nella Marsica: Imperia Silvestri, 88 anni di Scurcola Marsicana, e Angelo Galassi, 73 di Avezzano.
MACCHINARIO TAMPONI. La principale causa dei contagi all’interno dell’ospedale, e cioè l’assenza del macchinario per processare i tamponi, continua a creare problemi al sistema sanitario tanto da spingere il sindaco di Avezzano, che già in precedenza aveva fatto appello al senso di responsabilità dalla Regione, e della Asl, a inviare una lettera al direttore generale dell’azienda sanitaria Roberto Testa. La strumentazione che era stata assegnata all’ospedale di Avezzano sembra si trovi bloccata negli Stati Uniti. Sarebbero dovuti arrivare due macchinari, invece ne è arrivato solo uno assegnato a una altro ospedale abruzzese. Il sindaco ha spiegato che «da giorni attende una comunicazione circa la disponibilità all’ospedale di Avezzano del macchinario per processare i tamponi effettuati in loco». «Ritengo tale questione», ha sottolineato, «cruciale nella corretta gestione della pandemia nella Marsica. Ogni giorno ricevo un grido di preoccupazione e di dolore anche da parte del personale sanitario. I tamponi rapidi, eseguiti con l’apparecchiatura in dotazione ad Avezzano, non rileverebbero la positività in caso di una bassa carica virale. In diverse circostanze, in base a quanto mi viene riferito, si è verificato che pazienti ricoverati in reparti chirurgici siano stati sottoposti a tampone rapido ad Avezzano con risultato negativo, risultando positivo più tardi al tampone molecolare eseguito al laboratorio dell’ospedale dell’Aquila». Questo avrebbe causato l’attuale situazione di emergenza nella Marsica dove gli ospedali sono ormai tutti contagiati con oltre 120 sanitari contagiati sul territorio. «In alcuni casi», ha precisato Di Pangrazio, «verrebbero ricoverati pazienti infetti con le inaccettabili implicazioni che certamente non sfuggiranno e che si traducono nella ulteriore diffusione del contagio tra pazienti ed operatori sanitari».
L’ULTIMO CASO. È di queste ore la notizia di un paziente che doveva essere sottoposto a un intervento chirurgico alla gola risultato negativo al tampone rapido, il sistema attualmente utilizzato all’ospedale di Avezzano. Quando il tampone per l’analisi molecolare inviato all’ospedale dell’Aquila ha dato il proprio risultato in ospedale è scoppiato il panico. L’analisi ha infatti attestato che il paziente in realtà era positivo. A quel punto è stato necessario dimettere in tutta fretta il paziente. La zona del reparto è stata sanificata e ora sono in corso accertamenti per verificare eventuali contagi. Per tale motivo il sindaco ha chiesto di nuovo, e con la più assoluta urgenza, anche alla luce di questo e altri episodi, un macchinario all’altezza di processare un consistente numero di tamponi molecolari.
DON ORIONE. Sembra sotto controllo la situazione alla Rsa dell’istituto religioso Don Orione dove si contano 21 vittime, come fa sapere la direzione. L’organico attuale è costituito da 61 persone. Al momento ci sono 54 negativi, 4 positivi e 3 con risultato dubbio che è stato stati ripetuto. Nel periodo di emergenza sono stati assunti 30 addetti con mansioni di infermiere professionale, operatori socio sanitari, addetti all’assistenza, cucina e pulizia. Ai 30 nuovi assunti per sostituzione e con contratto a tempo determinato fino al 31 novembre o 31 dicembre, vanno aggiunti un coordinatore infermieristico e 6 medici assunti su indicazione della Asl per gestire l’emergenza e a carico della struttura.
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