Gli hotel della costa non bastano
Quasi nessuno fa da mangiare, disagi per i diecimila sfollati. La prefettura cerca altre strutture nei comuni dell’interno e crea un coordinamento a Giulianova
TERAMO. Dopo il timido afflusso del primo giorno, sono arrivati a migliaia. Si avviano ad essere quasi diecimila gli sfollati aquilani stipati in 110 alberghi, nei campeggi, nei residence e negli appartamenti della costa teramana. Tantissimi, forse troppi per una macchina organizzativa che ieri ha accusato vistosi cedimenti. La solidarietà dei teramani è tanta e non si discute, ma il coordinamento tra i soggetti coinvolti appare insufficiente. Così i posti non bastano, e molti si ritrovano senza vitto.
IL PREFETTO. Secondo la prefettura oltre 6.000 senzatetto aquilani sono stati sistemati tra martedì e ieri mattina negli alberghi della costa teramana. Ieri si è tenuto un vertice tra il prefetto, Francesco Camerino, e rappresentanti del Dipartimento nazionale della Protezione civile. All’ordine del giorno la verifica dei posti alberghieri disponibili nelle strutture ricettive della costa e l’istituzione di un centro di coordinamento per la sistemazione degli sfollati. Questo nelle prossime ore sarà organizzato a Giulianova, alla Croce Rossa.
I NUMERI. Nel frattempo la cifra di 6.000 ospiti sembra già superata dagli eventi. Secondo dati forniti da Comuni e albergatori teramani, nella sola costa della Val Vibrata sono arrivati in 2.000, altri 1.500 sono giunti a Pineto e altrettanti a Giulianova, tra Roseto e Silvi se ne contano oltre 4mila. La macchina organizzativa non si arresta ma si segnala qualche rallentamento. Le richieste di ospitalità sono, infatti, maggiori rispetto alle disponibilità ricettive. Gli alberghi della riviera - alcuni dei quali sono in ristrutturazione e quindi inagibili - registrano il tutto esaurito e molti sfollati aquilani vengono dirottati negli hotel dei comuni dell’interno. Che, però, non sono molti.
I PROBLEMI. Oltre al posto disponibile, i più gravi problemi derivano dal fatto che molti alberghi hanno riaperto in anticipo, all’improvviso, proprio per i terremotati, e si sono trovati impreparati. Mancano coperte e, soprattutto, non tutti gli albergatori hanno la possibilità di offrire un servizio mensa non essendo ancora attive le cucine e non essendoci ancora il personale addetto. Le convenzioni con i ristoranti, a quanto pare, fino a ieri non erano state attivate dalla Protezione civile. Per far mangiare i terremotati è dunque scattata la macchina della solidarietà, fatta di centinaia di volontari i quali organizzano la raccolta di materiale che i cittadini portano in continuazione nei centri di raccolta allestiti dai due Comuni. Oltre alla raccolta di vestiario, i volontari provvedono anche a immagazzinare derrate alimentari che poi smistano in base alle esigenze.
GLI AIUTI. L’Unione di Comuni Val Vibrata è pronta ad offrire la sua collaborazione. Il presidente Dino Pepe, nella prossima seduta di giunta, proporrà ai sindaci della vallata di mettere a disposizione delle vittime del terremoto un fondo sociale. I Comuni di Pineto, Roseto e Silvi si stanno rivelando particolarmente attivi nell’aiuto agli aquilani. Allestiti centri di prima accoglienza, sottoscrizioni per raccogliere fondi e collette alimentari. Il laboratorio di analisi cliniche Clinilab di Roseto eseguirà gratuitamente ogni tipo di accertamento diagnostico in favore delle persone sfollate. «Sicuramente l’organizzazione non sarà impeccabile», è il commento del sindaco di Silvi, Gaetano Vallescura, «ma il cuore con cui i cittadini si stanno dando da fare è commovente».
IL PREFETTO. Secondo la prefettura oltre 6.000 senzatetto aquilani sono stati sistemati tra martedì e ieri mattina negli alberghi della costa teramana. Ieri si è tenuto un vertice tra il prefetto, Francesco Camerino, e rappresentanti del Dipartimento nazionale della Protezione civile. All’ordine del giorno la verifica dei posti alberghieri disponibili nelle strutture ricettive della costa e l’istituzione di un centro di coordinamento per la sistemazione degli sfollati. Questo nelle prossime ore sarà organizzato a Giulianova, alla Croce Rossa.
I NUMERI. Nel frattempo la cifra di 6.000 ospiti sembra già superata dagli eventi. Secondo dati forniti da Comuni e albergatori teramani, nella sola costa della Val Vibrata sono arrivati in 2.000, altri 1.500 sono giunti a Pineto e altrettanti a Giulianova, tra Roseto e Silvi se ne contano oltre 4mila. La macchina organizzativa non si arresta ma si segnala qualche rallentamento. Le richieste di ospitalità sono, infatti, maggiori rispetto alle disponibilità ricettive. Gli alberghi della riviera - alcuni dei quali sono in ristrutturazione e quindi inagibili - registrano il tutto esaurito e molti sfollati aquilani vengono dirottati negli hotel dei comuni dell’interno. Che, però, non sono molti.
I PROBLEMI. Oltre al posto disponibile, i più gravi problemi derivano dal fatto che molti alberghi hanno riaperto in anticipo, all’improvviso, proprio per i terremotati, e si sono trovati impreparati. Mancano coperte e, soprattutto, non tutti gli albergatori hanno la possibilità di offrire un servizio mensa non essendo ancora attive le cucine e non essendoci ancora il personale addetto. Le convenzioni con i ristoranti, a quanto pare, fino a ieri non erano state attivate dalla Protezione civile. Per far mangiare i terremotati è dunque scattata la macchina della solidarietà, fatta di centinaia di volontari i quali organizzano la raccolta di materiale che i cittadini portano in continuazione nei centri di raccolta allestiti dai due Comuni. Oltre alla raccolta di vestiario, i volontari provvedono anche a immagazzinare derrate alimentari che poi smistano in base alle esigenze.
GLI AIUTI. L’Unione di Comuni Val Vibrata è pronta ad offrire la sua collaborazione. Il presidente Dino Pepe, nella prossima seduta di giunta, proporrà ai sindaci della vallata di mettere a disposizione delle vittime del terremoto un fondo sociale. I Comuni di Pineto, Roseto e Silvi si stanno rivelando particolarmente attivi nell’aiuto agli aquilani. Allestiti centri di prima accoglienza, sottoscrizioni per raccogliere fondi e collette alimentari. Il laboratorio di analisi cliniche Clinilab di Roseto eseguirà gratuitamente ogni tipo di accertamento diagnostico in favore delle persone sfollate. «Sicuramente l’organizzazione non sarà impeccabile», è il commento del sindaco di Silvi, Gaetano Vallescura, «ma il cuore con cui i cittadini si stanno dando da fare è commovente».