Gratta e vince un milione
Il titolare del Crocus: «Speriamo sia uno sfollato».
NAVELLI. Quando lo hanno visto arrivare per posta non credevano ai loro occhi. Un «diploma della fortuna» rilasciato dal Consorzio lotterie nazionali che certifica che nella rivendita di Rita Di Giacobbe, a Navelli, è stato vinto un premio da un milione di euro con un gratta e vinci della serie «Mega miliardario». Il diploma certifica che il premio è stato anche riscosso. Non dice, però, quando il biglietto è stato venduto. La rivendita in cui è stato “grattato” il biglietto vincente si trova all’interno del bar ristorante Crocus, lungo la statale 17, proprio di fronte all’abitato di Navelli, uno di centri colpiti dal sisma del 6 aprile scorso. All’interno del bar ristorante per tutta la giornata di ieri è stato un continuo squillare di telefoni di chi chiedeva conferma della vincita e di chi voleva congratularsi. «Davvero non ho idea di chi possa essere il vincitore», racconta Luigi Cantalini, figlio della titolare della rivendita, Rita Di Giacobbe, «ma spero proprio che possa trattarsi di un terremotato di Navelli o dell’Aquila».
La statale 17 è infatti la strada di collegamento con L’Aquila per molte delle migliaia di sfollati costretti a spostarsi sulla costa, e che ogni giorno fanno la spola con la città distrutta. Navelli stessa è stata colpita dal terremoto e molta gente dorme ancora in tenda. «Io stesso, ancora oggi, dormo in un camper. Non ce la faccio a tornare a casa», spiega Luigi Cantalini. Nonostante la vincita, purtroppo, nella ricevitoria c’è poca voglia di fare festa. Nella tragica notte del 6 aprile il terremoto ha duramente colpito la famiglia Di Giacobbe. «Quella notte» racconta Luigi Cantalini, «sono andato all’Aquila per dare una mano e per vedere come stavano alcuni parenti che abitavano in una palazzina in via Sturzo, alla Villa Comunale. Quando sono arrivato sul posto, però, ho visto subito che al posto della casa si vedeva il paesaggio della collina di Roio. Le palazzine non c’erano più, erano crollate».
Alcuni anni fa, in una tabaccheria lungo il Corso all’Aquila, era stato grattato un altro gratta e vinci da un milione di euro, ma questa volta la vincita assume un valore del tutto particolare. «Spero tanto che i soldi siano stati vinti da uno sfollato che deve rifarsi una casa e tutte le mobilia», sottolinea il titolare del Crocus. La dea bendata, insomma, potrebbe aver dato un aiuto ai terremotati dell’Aquila, ma il fatto che durante questo periodo nessuno si sia fatto sentire al bar ricevitoria di Navelli, neanche con una telefonata anonima, potrebbe anche far pensare che il vincitore sia magari uno dei tanti volontari venuti da altre regioni per aiutare i terremotati.
La statale 17 è infatti la strada di collegamento con L’Aquila per molte delle migliaia di sfollati costretti a spostarsi sulla costa, e che ogni giorno fanno la spola con la città distrutta. Navelli stessa è stata colpita dal terremoto e molta gente dorme ancora in tenda. «Io stesso, ancora oggi, dormo in un camper. Non ce la faccio a tornare a casa», spiega Luigi Cantalini. Nonostante la vincita, purtroppo, nella ricevitoria c’è poca voglia di fare festa. Nella tragica notte del 6 aprile il terremoto ha duramente colpito la famiglia Di Giacobbe. «Quella notte» racconta Luigi Cantalini, «sono andato all’Aquila per dare una mano e per vedere come stavano alcuni parenti che abitavano in una palazzina in via Sturzo, alla Villa Comunale. Quando sono arrivato sul posto, però, ho visto subito che al posto della casa si vedeva il paesaggio della collina di Roio. Le palazzine non c’erano più, erano crollate».
Alcuni anni fa, in una tabaccheria lungo il Corso all’Aquila, era stato grattato un altro gratta e vinci da un milione di euro, ma questa volta la vincita assume un valore del tutto particolare. «Spero tanto che i soldi siano stati vinti da uno sfollato che deve rifarsi una casa e tutte le mobilia», sottolinea il titolare del Crocus. La dea bendata, insomma, potrebbe aver dato un aiuto ai terremotati dell’Aquila, ma il fatto che durante questo periodo nessuno si sia fatto sentire al bar ricevitoria di Navelli, neanche con una telefonata anonima, potrebbe anche far pensare che il vincitore sia magari uno dei tanti volontari venuti da altre regioni per aiutare i terremotati.