Il decreto Lorenzin rischia di chiudere la Radioterapia

3 Marzo 2016

Alesse: brutto colpo per malati oncologici e Università De Matteis: potrebbe essere cancellata anche Oculistica

L’AQUILA. Tra i tasselli che rischia di perdere il San Salvatore, nello scacchiere del piano di riorganizzazione dettato dal decreto Lorenzin, figura la Radioterapia oncologica. Un reparto inserito tra quelli di eccellenza, vanto e prestigio dell’ospedale aquilano. A scendere in campo in difesa della struttura «fondamentale anche per l’Università», è il professor Edoardo Alesse, direttore del Dipartimento di scienze cliniche applicate e biotecnologie dell’ateneo.

Alesse raccoglie l’allarme lanciato dal primario Ernesto Di Cesare e rilancia: «Il prossimo piano sanitario dovrà prevedere la presenza di un’Unità operativa complessa di radioterapia oncologica all’interno dell’ospedale San Salvatore».

«Apprendo con preoccupazione e perplessità», dichiara Alessi, «le incerte sorti del reparto di Radioterapia oncologica, che eroga servizi assistenziali di primaria importanza e di qualità elevatissima per il territorio di riferimento. Nella certezza che si tratti di voci prive di fondamento, mi preme sottolineare che si tratta di una struttura con evidenti caratteristiche di complessità, sia per l’aspetto clinico-oncologico, sia per quello tecnologico e strumentale. Inoltre, anche da un punto di vista universitario, il reparto svolge un ruolo fondamentale per l’attività formativa dei numerosi studenti di ben due corsi di laurea e una scuola di specializzazione». Un ruolo fondamentale, quello di Radioterapia oncologica, secondo Alessi «quale sede di tirocinio obbligatorio per gli studenti del corso di laurea magistrale di Medicina e Chirurgia e per quelli del corso di laurea triennale in “Tecnici di diagnostica per immagini e radioterapia”, oltre ad essere «una palestra formativa per gli iscritti alla scuola di specializzazione in Radioterapia dove, fino ad oggi si sono formati specialisti di altissimo livello, che attualmente lavorano in prestigiose strutture ospedaliere italiane e straniere».

«Tale scuola», sottolinea Alessi, «ha ragione di essere solo se associata a una unità operativa quanto più efficiente possibile e per sua natura complessa, vista la tipologia della formazione che deve essere erogata. Quello dell’Aquila è un reparto di notevoli tradizioni scientifiche, assistenziali e con una spiccata valenza territoriale, che ha prodotto ricerche scientifiche di grande livello». A lanciare l’allarme sull’ultima bozza stilata dall’Agenzia sanitaria regionale sul riassetto dei reparti degli ospedali abruzzesi è il consigliere comunale dell’Aquila città aperta, Giorgio De Matteis, secondo cui all’Aquila verranno cancellati i reparti di oculistica, otorinolaringoiatria e chirurgia vascolare «inficiando», dice De Matteis, «la possibilità di avere un hub di secondo livello ovvero un ospedale maggiore, quanto a servizi e dimensioni, secondo quanto prevede la riforma Lorenzin». Il taglio dei reparti sarà il primo, spinoso, tema che finirà sul tavolo del neo manager della Asl, Rinaldo Tordera.

Monica Pelliccione

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