In arrivo i soldi per salvare i bilanci dei Comuni

Si tratta di 35 milioni che andranno all’Aquila e ai centri del cratere Lolli: raggiunto un obiettivo non facile ma ci sono altre questioni da risolvere

L’AQUILA. Un provvedimento da 35 milioni di euro per la città dell’Aquila e per il cratere. È l’atto, a firma di Giovanni Lolli (Pd) e Marcello De Angelis (Pdl), recepito dalla commissione Bilancio nel maxiemendamento alla legge di Stabilità, nella notte tra domenica e lunedì. Già pronti, dunque, 26 milioni per il Comune dell’Aquila, cinque per la Provincia e quattro per gli altri Comuni del cratere sismico aquilano.

«Un risultato faticoso e impegnativo che permetterà al Comune, per la prima volta dal 2009, di fare il bilancio senza dover lavorare in dodicesimi», ha spiegato Lolli, di ritorno da Roma. «Gli enti locali, non potendo disporre delle entrate ordinarie, fortemente decurtate, in questi anni non hanno mai completato il bilancio e a fine anno è dovuto intervenire finanziariamente il Governo, costringendole intanto a lavorare con una previsione di spesa pari a un dodicesimo di quella del bilancio dell’anno precedente».

Un risultato importante che però rappresenta per l’onorevole solo una della «tre grandi questioni per la sopravvivenza della città», insieme alla restituzione dei contributi e al concorsone.

Per quanto riguarda le contestate circolari di Inps e Inail che chiedono indietro agli aquilani il 100 per cento dei contributi sospesi dopo il sisma, «il governo si sta organizzando con una commissione tecnica per rispondere all’Europa», ha detto il parlamentare. «Emergono due linee: quella del ministero del Tesoro e dell’Agenzia delle entrate che sostengono che non si possono sospendere le leggi nazionali, semmai cambiarle con un’altra legge. L’altra è la linea del ministero del Lavoro che ritiene che bisogna andare avanti con la restituzione. Per ora, la sospensione sarà fino al 16 dicembre. Chiediamo comunque che sia annullata la circolare».

Lolli ha fatto il punto anche sulla questione dell’esaurimento del fondo della Cassa depositi e prestiti. «Ai nostri fratelli emiliani è stato concesso per 6 miliardi l’accesso alla cassa», spiega. «Non si possono fare figli e figliastri».

Infine, il concorsone: «Garantiremo una vigilanza totale», ha assicurato il parlamentare. Grande la soddisfazione del sindaco Massimo Cialente per il risultato portato a casa. «L’Aquila tornerà finalmente a essere un Comune normale», ha detto. «Potremo lavorare su un bilancio partecipato, fin da gennaio. La città sarà amministrabile».

Il primo cittadino ha voluto anche sottolineare che «in Comune non ci sono più commissariamenti: né di Paolo Aielli (coordinatore dell’ufficio speciale) né di Aldo Mancurti (direttore del dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali Diset)», e che anzi, grazie a quest’ultimo, «dalla prossima settimana sarà pagata l’autonoma sistemazione alle famiglie che aspettano da luglio».

Cialente ha anche lanciato un allarme sulla carenza di personale: «Moltissime pratiche sono ferme al Genio civile perché non c’è più chi possa lavorarle e il settore del sociale non è stato neanche preso in considerazione nel concorsone». Un’emergenza sostenuta anche dall’assessore Stefania Pezzopane, mentre Lelio De Santis ha ribadito: «Finalmente potremo tornare all’ordinaria amministrazione».

Michela Corridore

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