In fila per pagare l’Imu, ma non è caos

Decine di persone alle prese con pratiche e scadenze. Si temono maggiori afflussi nella giornata di lunedì

SULMONA. Consistenti aumenti fiscali rispetto all’anno scorso e cittadini e piccoli imprenditori strozzati dalle tasse e dalla crisi economica. L’estate calda sulmonese inizia con il pagamento dell’Imu, l'Imposta municipale unica, la nuova tassa sulla casa che sostituisce l'Ici, introdotta dalla riforma sul federalismo fiscale.

Nonostante la nuova stangata, però, gli ultimi giorni utili per il pagamento della nuova imposta (la prima rata scade lunedì) trascorrono senza troppi intoppi per i contribuenti sulmonesi.

Non che i cittadini siano felici di pagare l’Imu, ma almeno nelle file agli sportelli delle banche non si sono creati particolari problemi.

Certo, non sono mancati “ingorghi” negli orari di punta, ma i sulmonesi sembrano essersi rassegnati al nuovo balzello e organizzati per tempo. Come confermano dall’ufficio tributi del Comune.

«La situazione è abbastanza tranquilla», spiega Filomena Sorrentino, dirigente del II settore Contabile di palazzo San Francesco, «noi abbiamo comunicato per tempo i vari codici tributo e quello che la gente ci chiede più spesso, soprattutto gli anziani, è se sarà ripristinato il pagamento con i vecchi e cari bollettini postali». Come prevedibile, infatti, i principali problemi in queste ore li stanno avendo soprattutto gli over settantenni, non pratici di istruzioni scaricabili on line o di modelli F24 (i moduli predisposti per il pagamento).

«C’è comunque da dire che ci siamo organizzati per tempo con informative sul sito del Comune», aggiunge la Sorrentino, «e che fortunatamente gli anziani hanno spesso che gli sta vicino e si occupa per loro di queste pratiche più complesse».

Ed è infatti proprio sul sito istituzionale del Comune che si possono consultare “le istruzioni per l’uso” della nuova tassa. «Devono pagare l’Imu tutti i proprietari di immobili, inclusi i terreni e le aree edificabili, a qualsiasi uso destinati, ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione», si legge nell’informativa comunale.

«Per i fabbricati il dato di partenza per il calcolo del tributo è la rendita catastale». Previste anche agevolazioni riferite alla prima casa.

«Si sottolinea che per abitazione principale si intende l'unica unità immobiliare dove il possessore ed il suo nucleo familiare hanno la residenza anagrafica e la dimora abituale», specificano dall’ufficio Tributi, «in questo caso la normativa prevede, oltre all’aliquota ridotta, anche una detrazione base dall'imposta pari a 200 euro ed un’ulteriore detrazione di 50 euro per ogni figlio con età inferiore ai 26 anni che risieda anagraficamente e dimori abitualmente nella casa».

Ma al di là di sconti e detrazioni, la gran parte dei cittadini rimpiange la vecchia Ici e la quasi totalità parla di stangata per la tassa riferita alle seconde case, di fatto.

«Capisco il dover pagare un’ammenda sulla casa», si lamenta una signora in fila allo sportello in banca, «ma così è troppo. E poi ci si lamenta dell'evasione fiscale».

Federica Pantano

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