Inchiesta sul caso Roio e gli animali maltrattati. Domani la grande mobilitazione organizzata dall’attivista Rizzi

18 Aprile 2025

La procura si muove dopo le ispezioni di Comune, Asl e forestali: pronta una denuncia per l’allevatore. Il corteo dalla Fontana luminosa, crescono le adesioni. L’attivista Rizzi contesta l’assenza del sindaco

L’AQUILA. Aperta l’inchiesta della procura sui presunti maltrattamenti nell’allevamento di Roio finito al centro di feroci polemiche, dopo le denunce delle associazioni animaliste e l’intervento dei carabinieri forestali e del servizio veterinario della Asl. Cresce intanto la mobilitazione per la manifestazione di protesta in programma domani all’Aquila, con appuntamento alle 17 alla Fontana luminosa. Il corteo sfilerà per corso Vittorio Emanuele e raggiungerà piazza Duomo. La richiesta a più voci è la chiusura dell’azienda agricola e «una condanna esemplare» per il proprietario. Anche il Comune dell’Aquila ha trasmesso all’autorità giudiziaria le informazioni raccolte durante un sopralluogo effettuato nell’allevamento della frazione. Pronta una denuncia per l’allevatore. Il caso è esploso a livello nazionale in seguito al blitz del 6 aprile scorso dell’attivista Enrico Rizzi, che ha rilanciato le immagini di animali in fin di vita, denutriti, in condizioni sanitarie disastrose, e carcasse di cavalli abbandonate nel fango.

L’INCHIESTA

Sul posto, durante l’incursione di Rizzi e delle associazioni animaliste locali, erano giunti polizia e carabinieri e un veterinario della Asl. L’azienda sanitaria, per bocca del direttore del servizio veterinario Massimo Ciuffetelli, aveva poi chiarito di aver già effettuato controlli in precedenza, inflitto sanzioni, impartito prescrizioni e inviato relazioni alle autorità competenti. Durante le verifiche svolte dalla polizia municipale il 31 marzo, «erano stati trovati cani vaganti e due carcasse di cavallo». Le informazioni raccolte erano state trasmesse all’autorità giudiziaria mediante un’annotazione di polizia giudiziaria. Contestualmente, il settore Ambiente del Comune aveva effettuato ulteriori sopralluoghi ed emesso un’apposita ordinanza per il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie.

LA MANIFESTAZIONE

«Soltanto nelle ultime 72 ore», ha annunciato Rizzi, «hanno aderito alla manifestazione di protesta altri 6 movimenti tra partiti politici e associazioni. Nonostante il giorno prefestivo, invaderemo la città per chiedere a gran voce dimissioni e processo immediato non solo nei confronti dell’allevatore, ma soprattutto per chi ha chiuso gli occhi davanti l’orrore che vi ho documentato. L’unico che ad oggi non ha aderito», ha sottolineato Rizzi, «è Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila». Nel capoluogo di regione si attendono presenze da tutta Italia: nei giorni scorsi hanno ufficializzato la loro partecipazione il Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana L’Aquila, la Conferenza delle democratiche, L’Aquila Coraggiosa. La senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo presenterà un’interrogazione parlamentare , mentre la Lega nazionale per la difesa del cane Animal Protection ha sporto denuncia contro i responsabili e si costituirà parte civile nell’eventuale processo, «con l’obiettivo di arrivare a ottenere una condanna esemplare».

IL WWF ABRUZZO MONTANO

«Un tale scempio della dignità animale (cavalli, pecore e cani tenuti in condizioni raccapriccianti, nonché carcasse e animali moribondi lasciati nel fango) non dovrebbe esistere in nessuna parte del mondo», ha evidenziato il Wwf Abruzzo Montano, che parteciperà alla protesta, «tanto meno in un Paese che si definisce civile come l’Italia. Se un cittadino si sente libero di trattare gli animali a proprio piacimento per unico scopo di lucro e senza tenere conto della qualità della loro vita, dovrebbero intervenire prontamente le istituzioni. Nel caso in questione, l’intervento della Asl e del Comune è stato decisamente tardivo. Segnalazioni e denunce sullo stato di degrado e abbandono in cui erano tenuti gli animali in quell’allevamento sono state sporte per anni da attivisti delle associazioni per la tutela dei diritti degli animali che operano sul territorio (Animali alla riscossa L’Aquila, Oipa L’Aquila – Protezione Animali, Amici Animali L’Aquila)». Il Wwf Abruzzo Montano contesta «l’etichetta di manifestazione animalista che è stata spesso attribuita a questa mobilitazione. Sarà una manifestazione di cittadini e cittadine, di diverse opinioni e provenienze ma accomunati dall’indignazione per la negligenza delle istituzioni rispetto a tanti casi di violazione della dignità animale, di cui l’episodio di Roio non è che un esempio».