L’allarme di chi vive via Marrelli: «La strada è in balìa del degrado» 

Commercianti e residenti denunciano i tanti episodi di microcriminalità che rendono il vicolo invivibile Un’abitante: «Sabato sera hanno sradicato un cartello di divieto usandolo come un’arma in una rissa»

L’AQUILA. Furti, risse, episodi di spaccio e occupazioni abusive: in una parola, degrado. È quello che sta uscendo fuori dalla viva voce di commercianti e residenti di via Marrelli, un tempo ridente arteria di collegamento tra piazza Palazzo e via Sallustio, oggi invece ridotta a un vicolo cieco dall’allargamento del cantiere su piazza, cosa che ha scoperchiato un vaso di pandora fatto di criticità fin qui covate nel silenzio di chi guarda e passa e ad oggi esplose tutte insieme.
L’ULTIMA RISSA
«Sabato sera mi sono svegliata di soprassalto verso l’una per via delle urla che sentivo dalla strada» racconta Simonetta Cicolani, che ha la finestra della camera da letto con affaccio sul vicolo. «Mi sono affacciata per vedere cosa stesse succedendo e ho visto due stranieri che si fronteggiavano brandendo rispettivamente una bottiglia di vetro rotta e un cartello di divieto di sosta che non so come fossero riusciti a sradicare dal selciato. Ho chiamato subito il 112 pensando che stavolta ci scappasse il morto, anche se all’arrivo delle forze dell’ordine si erano già dileguati. Quindi ho avvertito mio figlio di 23 anni che era in giro con gli amici perché temevo potesse imbattersi in uno di questi soggetti. Oramai qui è un continuo» spiega. «Solo due mesi fa ho subito il furto dell’auto parcheggiata a piazza Palazzo, che poi è stata ritrovata giorni dopo in via degli Scardassieri in divieto di sosta, dove i ladri hanno pensato di abbandonarla con il quadro manomesso».
LA VOCE DEI COMMERCIANTI
«Il problema non è il cantiere, che anzi è destinato a renderla ancora più bella questa città» premette Gabriele Di Mizio, storico orafo aquilano nonché autore della Croce del Perdono, uno dei simboli della Perdonanza Celestiniana, ogni anno donata al cardinale incaricato di aprire la Porta Santa. E che ha il laboratorio proprio a metà di via Marrelli.
«Il problema principale è il degrado, peraltro incentivato dalla mancanza di illuminazione, oltre che dalla presenza di un palazzo puntellato e in totale stato di abbandono, preda dunque di continue occupazioni abusive da parte di bande di giovani che lo utilizzano per chissà quali scopi. Per non parlare di quello che lasciano a terra e che dobbiamo provvedere a ripulire noi commercianti tutte le mattine pur di frenare il declino dei livelli di vivibilità dell’area».
Problemi segnalati anche da Faruk Omar, originario del Bangladesh e titolare dello Smart cover center, un negozio di gadgets. «Devono aprire il passaggio dei pedoni da piazza Palazzo e curare l’illuminazione perché il vicolo di sera è immerso nell’oscurità» dice in un italiano ancora zoppicante ma che sta imparando in fretta per integrarsi al meglio. «Ho subìto diversi furti da parte dei ragazzi che frequentano queste zone. L’ultima volta erano in quattro e non ho potuto fare niente perché qui sono solo. Hanno provato alcune collane esposte e poi sono fuggiti. Sono poi riuscito a ribeccarli per il corso e ho chiesto loro di pagarmi la merce sottratta, ma hanno preferito riconsegnarmela dopo averla rotta davanti ai miei occhi».
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