L’Ance: un problema le 300 case riacquistate fuori città e regione
Il nuovo presidente Barattelli assegna a Laurini la delega per seguire le abitazioni equivalenti Tra gli obiettivi dei costruttori un sostegno alle piccole e medie imprese del territorio
L’AQUILA. Giunta pronta, o quasi. L’Ance ha definito, nell’ultima riunione, tutti gli assetti della nuova governance che affiancherà il presidente Ettore Barattelli alla guida dell’Associazione costruttori. Eletti due vicepresidenti su tre. Manca all’appello il vicario dell’area di Avezzano, che sconta una mancanza di accordo interno. Ben definito, invece, il programma che Barattelli ha illustrato ai suoi, condividendone linee di indirizzo e princìpi fondanti. Le priorità: maggiore attenzione alle piccole imprese e contenimento del fenomeno delle abitazioni equivalenti che, all’Aquila, secondo l’Ance «ha raggiunto livelli preoccupanti».
NUOVE NOMINE. Della giunta entrano a far parte, in qualità di vicepresidenti, Walter Rosa, eletto per la zona dell’Aquila, e Marco Tirimacco per Sulmona. La carica di tesoriere è andata a Mauro Irti, vice Mauro D’Intino. Una delega speciale è stata conferita a Francesco Laurini, per l’esame delle problematiche relative alle abitazioni equivalenti, cedute dopo il sisma allo Stato dai proprietari, che hanno riacquistato altrove con fondi pubblici. Per definire la composizione della giunta manca il tassello di Avezzano, che al momento non è stata in grado di esprimere una preferenza assoluta sul nome da votare.
PROGRAMMA DI GOVERNO. Il mandato triennale di Barattelli, successore di Gianni Frattale, a capo dell’Associazione costruttori per sei anni, si apre con un dettagliato programma di intervento. Tra i punti principali, la priorità alle piccole e medie imprese del territorio, «che nonostante il sisma», afferma Barattelli, «vivono un momento di forte difficoltà. Ho ricevuto, dall’Ance regionale, la delega alla ricostruzione: questo ci consentirà di esportare il modello L’Aquila. Penso ai protocolli di legalità, al badge unico per gli operai, alla tutela contrattuale e normativa, al Durc». Tra le proposte avanzate dall’Ance l’estensione della possibilità di accedere subito al 20 per cento delle somme previste negli appalti pubblici anche alle ditte che lavorano alla ricostruzione post-terremoto.
ABITAZIONI EQUIVALENTI. «Il consiglio dell’Ance ha stabilito di assegnare una delega speciale all’ex vicepresidente dell’Associazione Francesco Laurini, «che si occuperà delle abitazioni equivalenti», afferma Barattelli, «un problema cruciale per L’Aquila, come dimostrano i dati raccolti: sono circa 600, al momento, le procedure per le abitazioni equivalenti avviate dopo il sisma, per un valore di 157 milioni. La metà di questi fondi è stata utilizzata per immobili fuori cratere e, addirittura, fuori regione». In soldoni, 300 famiglie hanno comprato una nuova casa, ma non all’Aquila.
APPALTI PUBBLICI. Un altro buco nero, individuato dai costruttori, è quello degli appalti pubblici. «La ricostruzione privata tutto sommato procede», evidenzia Barattelli, «quella pubblica ha sulle spalle ritardi inaccettabili. In questo mi allineo all’appello lanciato dal sindaco Massimo Cialente. Rischiamo che si creino delle falle importanti nella ricostruzione fisica del centro storico. Pensiamo a tutta l’edilizia monumentale, alle case Ater, al blocco che si affaccia su corso Vittorio Emanuele, dall’ex liceo Classico fino alla vecchia sede della Camera di commercio. Se non si riparano scuole, uffici e sedi universitarie, la città non rinascerà mai».
L’AQUILA A MILANO. L’Ance ha portato, insieme all’amministrazione comunale, il “modello L’Aquila” alla triennale “Milano Urbanpromo 2016”. Tre giorni per parlare di ricostruzione, innovazione, città intelligente e telematica. «Un’opportunità per rappresentare all’esterno», conclude Barattelli, «tutto ciò che di buono è stato fatto all’Aquila dopo il terremoto».
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