L'Aquila, Alfano: Pdl con Properzi, gli altri sono ex
Dal segretario nazionale sferzate all'indirizzo dei dissidenti che appoggiano De Matteis
L'AQUILA. «Fai parlare Alfano». Inchiostro blu su cartoncino bianco «Senato della Repubblica», l'invito raggiunge il professor Properzi al 20' del suo intervento. Proprio mentre dice che «la filiera Fintecna-Reluis-Cineas ha funzionato male» e anche che nel piano di ricostruzione di Cialente, che dovrà essere «purgato», non si fa cenno alla «potestà ablativa». Il timore che l'intervento dell'urbanista e candidato sindaco del Pdl possa far calare la palpebra in sala è scongiurato. Il segretario nazionale tocca le corde dell'aquilanità per scaldare le truppe a quattro giorni dal voto.
LA PLATEA. Non c'è Berlusconi a chiedere a Maurizio Leopardi per quale squadra tifa, qui, ai 35 e passa gradi dell'auditorium Sericchi dove la gente del Pdl balza in piedi e canta l'inno di Mameli mentre lo stato maggiore del partito si appresta a celebrare il «Properzi day». Dopo tanto travaglio sulla scelta del candidato. Lo stesso commissario Chiodi, pure deferito ai probiviri da un militante con l'accusa di «sostenere De Matteis», è in prima fila («Ho lavorato, mesi fa, per l'unità, provando a far convergere tutti su un'unica linea, ma oggi sto con Properzi») e anzi è proprio lui a far partire il primo applauso di una sala piena con gente in piedi. All'uopo convergono all'Aquila i parlamentari Filippo Piccone, Paola Pelino e Paolo Tancredi (in ritardo). Da Teramo anche il sindaco Maurizio Brucchi. Nei posti avanti Fabrizio Di Stefano vicecoordinatore regionale, gli assessori Gianfranco Giuliante (con un nastrino giallo sulla giacca «per i marò in India»), Mauro Febbo e Angelo Di Paolo, e poi figure istituzionali come il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo. Notati, tra gli altri, i consiglieri regionali Luca Ricciuti, Ricardo Chiavaroli e Walter Di Bastiano oltre al manager Asl Giancarlo Silveri e al capo dei costruttori aquilani Gianni Frattale.
GLI EX. «Il Popolo della Libertà è uno, qui c'è il simbolo, qui c'è il candidato Properzi, chi non è qui non è del Pdl quindi stiamo parlando di ex», arringa la folla il segretario glissando, subito dopo, sulle sanzioni. A chi chiede l'espulsione dei ribelli Alfano dice, mordendo il freno: «Non ci affidiamo alla burocrazia ma alla sostanza delle cose e al giudizio della gente. Saranno i cittadini a decidere».
BERLUSCONI E LETTA. I due numi tutelari Berlusconi e Letta affiorano già dalle prime battute introduttive del coordinatore provinciale Alfonso Magliocco. «Gestione impeccabile del post-sisma», e giù applausi, «per averci evitato l'inferno dei container e averci concesso l'abbattimento delle tasse», prima di arrivare a parlare degli «atti inqualificabili» della gestione-Cialente, dalle macerie alle aree bianche, dalle varianti al Prg alle «promozioni al Comune» e alla «poca trasparenza». Properzi, che prende la parola alle 19,35, dice che i 5 anni di Cialente sono stati «un disastro completo». Poi ringrazia più volte il segretario Pdl per l'appoggio e gli fa due richieste: «Una legge nuova per superare l'emergenza e un provvedimento che faccia chiarezza sull'Imu delle case dell'Aquila, demandando a una legge regionale i dettagli». Dopo 20' il biglietto senatoriale col franco invito a chiudere e le orecchie sono tutte per Alfano.
TRIBUNALE. L'ex ministro rivendica due cose: «l'aver salvato il tribunale da chi voleva trasferirlo a Pescara e i camion erano già pronti, ma noi abbiamo cablato Bazzano e per questo i magistrati dell'Aquila si sono rifiutati di contestare il ministro all'anno giudiziario» e anche l'aver «fatto processare subito, in 48 ore, gli autori di episodi di sciacallaggio». Applausi a raffica, specie quando il segretario pizzica le corde dell'«aquilanità». «Properzi è una persona di gran pregio e grande qualità», aggiunge il segretario. «La scelta su di lui non viene dall'alto, ci è stato segnalato dagli aquilani. Le elezioni dell'Aquila rappresentano un test che riguarda gli aquilani. Ci faremo carico delle proposte, saremo al fianco della città con tutta la generosità e la passione che merita».
APPLAUSI. Poi l'affondo: «Diciamo a Properzi che se il bene dell'Aquila contrasterà con quello del Pdl noi metteremo L'Aquila prima di tutto e faremo quello che ci dice». Alfano prosegue il tour, destinazione Rieti. Se gli applausi son tutti voti, il Pdl può sentirsi già un pezzo avanti.
LA PLATEA. Non c'è Berlusconi a chiedere a Maurizio Leopardi per quale squadra tifa, qui, ai 35 e passa gradi dell'auditorium Sericchi dove la gente del Pdl balza in piedi e canta l'inno di Mameli mentre lo stato maggiore del partito si appresta a celebrare il «Properzi day». Dopo tanto travaglio sulla scelta del candidato. Lo stesso commissario Chiodi, pure deferito ai probiviri da un militante con l'accusa di «sostenere De Matteis», è in prima fila («Ho lavorato, mesi fa, per l'unità, provando a far convergere tutti su un'unica linea, ma oggi sto con Properzi») e anzi è proprio lui a far partire il primo applauso di una sala piena con gente in piedi. All'uopo convergono all'Aquila i parlamentari Filippo Piccone, Paola Pelino e Paolo Tancredi (in ritardo). Da Teramo anche il sindaco Maurizio Brucchi. Nei posti avanti Fabrizio Di Stefano vicecoordinatore regionale, gli assessori Gianfranco Giuliante (con un nastrino giallo sulla giacca «per i marò in India»), Mauro Febbo e Angelo Di Paolo, e poi figure istituzionali come il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo. Notati, tra gli altri, i consiglieri regionali Luca Ricciuti, Ricardo Chiavaroli e Walter Di Bastiano oltre al manager Asl Giancarlo Silveri e al capo dei costruttori aquilani Gianni Frattale.
GLI EX. «Il Popolo della Libertà è uno, qui c'è il simbolo, qui c'è il candidato Properzi, chi non è qui non è del Pdl quindi stiamo parlando di ex», arringa la folla il segretario glissando, subito dopo, sulle sanzioni. A chi chiede l'espulsione dei ribelli Alfano dice, mordendo il freno: «Non ci affidiamo alla burocrazia ma alla sostanza delle cose e al giudizio della gente. Saranno i cittadini a decidere».
BERLUSCONI E LETTA. I due numi tutelari Berlusconi e Letta affiorano già dalle prime battute introduttive del coordinatore provinciale Alfonso Magliocco. «Gestione impeccabile del post-sisma», e giù applausi, «per averci evitato l'inferno dei container e averci concesso l'abbattimento delle tasse», prima di arrivare a parlare degli «atti inqualificabili» della gestione-Cialente, dalle macerie alle aree bianche, dalle varianti al Prg alle «promozioni al Comune» e alla «poca trasparenza». Properzi, che prende la parola alle 19,35, dice che i 5 anni di Cialente sono stati «un disastro completo». Poi ringrazia più volte il segretario Pdl per l'appoggio e gli fa due richieste: «Una legge nuova per superare l'emergenza e un provvedimento che faccia chiarezza sull'Imu delle case dell'Aquila, demandando a una legge regionale i dettagli». Dopo 20' il biglietto senatoriale col franco invito a chiudere e le orecchie sono tutte per Alfano.
TRIBUNALE. L'ex ministro rivendica due cose: «l'aver salvato il tribunale da chi voleva trasferirlo a Pescara e i camion erano già pronti, ma noi abbiamo cablato Bazzano e per questo i magistrati dell'Aquila si sono rifiutati di contestare il ministro all'anno giudiziario» e anche l'aver «fatto processare subito, in 48 ore, gli autori di episodi di sciacallaggio». Applausi a raffica, specie quando il segretario pizzica le corde dell'«aquilanità». «Properzi è una persona di gran pregio e grande qualità», aggiunge il segretario. «La scelta su di lui non viene dall'alto, ci è stato segnalato dagli aquilani. Le elezioni dell'Aquila rappresentano un test che riguarda gli aquilani. Ci faremo carico delle proposte, saremo al fianco della città con tutta la generosità e la passione che merita».
APPLAUSI. Poi l'affondo: «Diciamo a Properzi che se il bene dell'Aquila contrasterà con quello del Pdl noi metteremo L'Aquila prima di tutto e faremo quello che ci dice». Alfano prosegue il tour, destinazione Rieti. Se gli applausi son tutti voti, il Pdl può sentirsi già un pezzo avanti.
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