L'Aquila, seconda casa ristrutturata con i fondi del terremoto: due nei guai

8 Novembre 2016

Sequestrati 170 mila euro a un privato e al suo professionista fiducia accusato di indebita percezione dei contributi

L'AQUILA. Con false attestazioni, grazie alla complicità di un tecnico, avrebbe ottenuto fondi per la ricostruzione di una casa danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009 facendola passare per abitazione principale mentre all'epoca del terremoto viveva in un'altra dimora. Lui e il suo professionista di fiducia ora sono accusati di indebita percezione di un contributo post sisma corrisposto dal comune dell'Aquila. Così, a oltre sette anni dal terremoto, i due hanno subito un sequestro preventivo per complessivi 170 mila euro circa, eseguito dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza dell'Aquila, coordinati dal tenente colonnello Sergio Aloia.

Le indagini sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria del corpo forestale dello Stato a cui sono state assegnate dalla procura della repubblica dell'Aquila. Il provvedimento di sequestro è stato firmato dal gip del tribunale del capoluogo, Guendalina Buccella, su richiesta dei sostituti procuratori Fabio Picuti e Simonetta Ciccarelli.

Gli investigatori avrebbero accertato che con falsa documentazione l'immobile beneficiario della misura di sostegno pubblico era adibito ad abitazione principale, mentre, in realtà, come scoperto a seguito delle indagini, la dimora abituale del cittadino all'epoca del sisma era presso un altro indirizzo.

I sequestri sono scattati a seguito delle indagini di natura patrimoniale che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili ai responsabili dei reati accertati.