l'inchiesta
L'Aquila, sfilano 2 milioni di euro ai nonnini-ospiti: arrestati
La Guardia di Finanza cattura moglie e marito gestori della Casa Serena Santa Maria della Pace di Fontecchio: con i soldi sottratti ad anziani incapaci di intendere e di volere investiti in azioni, polizze assicurative e lavori
L’AQUILA. Le accuse sono di quelle che fanno accapponare la pelle, anche se ancora tutte da provare: si faceva intestare soldi dagli anziani ospiti della casa di riposo, con problemi cognitivi o malati di Parkinson, fino ad accumulare un patrimonio di due milioni. Soldi degli anziani spesi anche per finanziare lavori nella medesima struttura sanitaria o addirittura investiti. In cella, dopo le indagini della Finanza, sono finiti Piero Melonio, 65 anni, di San Demetrio ne’ Vestini, e la moglie Gilda Bernabei, di un anno più giovane, nata in Belgio ma residente con il marito a Fontecchio, paese dove si trova la struttura sanitaria nel ciclone “Casa Serena Santa Maria della Pace” che ha un’altra sede anche a Rocca di Mezzo ed è di proprietà della fondazione “Spes nostra onlus”. Lui è accusato di circonvenzione di persone incapaci mentre la moglie solo di impiego di denaro di provenienza illecita.
CIRCONVENZIONE. Piero Melonio, abusando dello stato d’infermità di una paziente, riusciva a far confluire su un conto bancario cointestato con l’anziana, poi deceduta, una somma di oltre un milione e 843mila euro utilizzando le somme per proprie finalità: investendoli in titoli e polizze assicurative da cui ricavava dividendi e plusvalenze. Avrebbe poi utilizzato per proprio conto quasi mezzo milione effettuando un giroconto di 50mila euro intestato a lui e alla moglie, somma poi fatta transitare sul conto della fondazione. Poi ci sarebbero bonifici a favore di Casa Serena per la realizzazione di un impianto fotovoltaico e acquisto di infissi. Inoltre, pur consapevole della malattia psichica della donna, «concorreva al perfezionamento di un testamento con il quale donava alla Curia di Teramo (estranea ai fatti, ndr) fabbricati e terreni», atto che veniva perfezionato nella casa di riposo. Il pm lo accusa anche di aver presentato un testamento olografo dal notaio con il quale la donna donava «alla Curia di Teramo l’ulteriore somma di 200mila euro e alla fondazione “Spes nostra onlus” tutta la somma restante, nominando Melonio esecutore testamentario». Ci sono altre contestazioni. Melonio è accusato di aver svuotato il conto di un’altra anziana per circa 31mila euro e di una somma di circa il doppio ai danni di altra donna in età avanzata, sempre abusando della loro condizione psichica.
USO ILLECITO DI DENARO. A Gilda Bernabei è contestato solo l’impiego illecito di denaro. Avrebbe utilizzato, nella veste di amministratrice della fondazione, i 50mila euro accreditati tramite il conto illecito cointestato dal marito con una delle anziane truffate. Ci sarebbero poi altri due impieghi, per 40mila euro, di soldi ottenuti in modo illecito. Il gip ha sequestrato un milione e 662mila euro a Melonio e 220mila euro alla moglie. Si tratta di somme prelevate a fine di confisca.
ALTRE INDAGINI. L’inchiesta del Comando provinciale della Finanza non è finita. Nel mirino ci sono fatti commessi dal 2010 al 2014. Sono in corso accertamenti funzionali anche a chiarire il ruolo di altre persone coinvolte, a vario titolo, nelle operazioni illecite già accertate, visto che c’è anche un altro indagato, iniziative che sono poste in essere «ragionevolmente con la complicità di altri soggetti anche esterni alla struttura». La Finanza, coordinata dal colonnello Sergio Aloia, ha anche notato come sussisterebbero conti cointestati da Melonio e da altri ospiti della struttura. Sono al vaglio, quindi, movimentazioni economiche di dubbia liceità. Le parti lese sono tutte morte e la Finanza, per trovare eredi legittimi, ha consultato anche registri anagrafici di due secoli fa trovando solo alcuni parenti in Sudamerica.
LA DIFESA. In settimana ci saranno gli interrogatori dal gip con gli indagati assistiti dagli avvocati Antonio e Francesco Valentini i quali, al momento, preferiscono astenersi da qualsiasi commento.
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