«Lago dimenticato dalla Regione»
Scanno, il Masterplan non prevede finanziamenti. La Comunità montana: «D’Alfonso deve rimediare»
SCANNO. Non c’è traccia del lago di Scanno tra le linee portanti del Masterplan per il Sud, il nuovo programma di investimenti pubblici sul territorio abruzzese che il governo Renzi si appresta a finanziare. La Regione si è dimenticata del bacino lacustre che, oltre a essere uno dei principali laghi d’Italia, rientra nell’elenco dei siti di interesse comunitario (Sic). Ma a chiedere al presidente Luciano D’Alfonso di inserire nel documento di programmazione il progetto di gestione del bacino lacustre è la Comunità montana peligna, che già da tempo ha predisposto il piano di “salvataggio” del lago di Scanno.
«Per attivare le giuste azioni di conservazione della pregiata biodiversità presente nel bacino lacustre, grande patrimonio e vanto di tutto l’Abruzzo, che richiama ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni angolo del mondo», sottolinea Eustachio Gentile, commissario liquidatore, «è necessario programmare uno sviluppo ecocompatibile in grado di promuovere anche occupazione stabile in un’area debole montana come quella dell’intera Valle del Sagittario. Pertanto si renderebbe urgente e necessario promuovere tutta una serie di progetti integrati e sistemici, come descritto nelle schede di intervento preliminari, per un costo stimato di 5 milioni. Senza dimenticare che, se ammessi a finanziamento, i progetti potrebbero essere resi cantierabili e appaltati nel giro di pochi mesi».
La firma del Masterplan tra il presidente D’Alfonso e il presidente del Consiglio Renzi è attesa per Natale, ma prima di quella data la Comunità montana peligna spera nel “ripescaggio” del lago di Scanno. «Patrimonio naturalistico di valenza universale», conclude Gentile, «di cui tutti dovrebbero avere l’obbligo di conservazione e di sviluppo». (m.lav.)
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